Questa dichiarazione è una risposta all’articolo dell’Espresso in cui si parlava di 13 società in Costa Rica riconducibili in qualche modo a Beppe Grillo. Nella polemica è intervenuto anche l’ambasciatore Costaricano con una lettera pubblicata sul blog di Beppe Grillo con cui puntualizzava che il Costa Rica è stato escluso dalla lista dei paradisi fiscali dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse).
Partiamo dalla definizione di paradiso fiscale. La principale lista è stata sviluppata nell’ambito del Rapporto Ocse “Harmful Tax Competition: An Emerging Global Issue” del 1998 che spiega quali sono le caratteristiche di un paradiso fiscale sulla base di alcuni criteri: tassazione nulla o puramente nominale del reddito in un Paese che si offre (o viene percepito) come un luogo in cui i non-residenti possono sfuggire alle tasse nel proprio Paese di residenza; mancanza di un effettivo scambio di informazioni con altri governi sui contribuenti che beneficiano del regime favorevole; mancanza di trasparenza e assenza di requisiti che richiedano lo svolgimento di attività economiche effettive (pag. 22).
Dal 2009 il Forum Globale sulla trasparenza e sullo scambio delle informazioni per fini fiscali dell’Ocse raggruppa i Paesi in tre categorie: (i) una lista dei cattivi, in cui sono ricompresi gli Stati o i territori che non si sono impegnati a rispettare gli standard internazionali; (ii) una lista degli Stati che si sono impegnati a rispettare gli standard internazionali ma che hanno siglato meno di dodici accordi in conformità a questi standard; (iii) la lista “bianca” che include i Paesi o le giurisdizioni che hanno sostanzialmente seguito le regole internazionali.
In accordo con quanto detto da Grillo, nell’ultimo progress report del dicembre 2012, il Costa Rica appare nella lista delle giurisdizioni che hanno implementato gli standard internazionali. Nel primo rapporto Ocse del 2 aprile 2009 il Costa Rica appariva, invece, nella lista nera. Quando è avvenuto il passaggio da una lista all’altra?
Il sito dell’Ocse non contiene una serie storica degli aggiornamenti al progress report ma una ricerca online ci permette di verificare se il 2011 è l’anno in cui il Costa Rica è stato escluso dalla lista dei paradisi fiscali. Nel rapporto Ocse aggiornato a maggio 2011, il Costa Rica appare nella lista dei Paesi che, pur essendosi impegnati, non hanno ancora implementato gli standard internazionali. Nel successivo rapporto del luglio 2011 non compare più nella lista “grigia” ma tra le giurisdizioni che hanno sostanzialmente implementato gli standard internazionali. I dati Ocse dicono che quanto sostenuto Grillo è “Vero”!