Roberto Fico difende la concretezza del Movimento 5 Stelle che, a differenza degli altri partiti, manterrebbe le promesse lanciate in campagna elettorale.



Iniziamo il nostro fact-checking con un rapido viaggio nel calendario della Camera: Fico non si sbaglia perchè effettivamente il 7 luglio era prevista la discussione del ddl 2299, intitolato “Soppressione della società Equitalia Spa. e trasferimento delle funzioni in materia di riscossione all’Agenzia delle entrate, nonché determinazione del limite massimo degli oneri a carico dei contribuenti nei procedimenti di riscossione”, presentato dalla pentastellata Azzurra Pia Maria Cancelleri.



L’articolo 1 si occupa precisamente della soppressione di Equitalia, e della sua sostituzione nelle funzioni dall’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda la cancellazione di interessi di mora nelle cartelle esattoriali, ci rifacciamo all’art. 2 comma 2 “Gli interessi, le more, gli aggi e le sanzioni per il ritardo o mancato pagamento delle cartelle esattoriali, maturati fino alla data di entrata in vigore della presente legge, sono estinti […]”.



Fin qui tutto bene, ma l’abolizione di Equitalia faceva parte del programma del movimento? Tra i 20 punti del Movimento 5 Stelle lanciati durante la campagna elettorale 2013, nell’ultimo si legge proprio “abolizione di Equitalia”.



E’ vero che fra il dire e il fare ci sta un bel po’ di mare e che è presto affermare che il M5S abbia realizzato questo punto del suo programma, ma certamente il processo avviato è quello giusto.



“Vero” per Roberto Fico.



P.S.: aggiorniamo i lettori che in data 7 luglio la Camera dei deputati ha in effetti discusso il ddl per la soppressione di Equitalia, come confermato dal resoconto stenografico.