Bersani non sbaglia sulle date. Tuttavia, sul fatto che vi sia un rapporto causa-effetto tra l’operato del Pd, la manifestazione e le dimissioni di Berlusconi sorge più d’un dubbio. La manifestazione di piazza San Giovanni a cui fa riferimento altro non è che la manifestazione nazionale del Pd, tenutasi a Roma il 5 novembre 2011. Berlusconi si dimise il 12 novembre 2011 – esattamente 7 giorni dopo, come dice il Segretario. I due eventi sono collegati? In realtà il Pd non può dire di essere stato determinante: la maggioranza di Berlusconi si fermò a quota 308 voti favorevoli, 8 in meno di quanti gliene sarebbero occorsi. Che il Pd fosse in aula a votare contro il governo o a farsi una scampagnata non avrebbe cambiato l’esito finale – a meno di non considerare uno scenario inverosimile in cui il Pd decidesse di sostenere il governo. Come mostrano i dati Openpolis, Berlusconi cadde a causa di defezioni nella maggioranza: all’interno del Pdl ci furono 1 astenuto e 5 assenti, mentre i deputati dell’Udc e di Fli erano tutti assenti così come 24 deputati del Gruppo Misto. Berlusconi infatti non se la prese certo con il Pd, ma con i “traditori” nella sua maggioranza. Dunque mentre Bersani chiedeva con insistenza da oltre un anno le dimissioni del premier, il governo cedette solo quando venne meno l’appoggio interno. Il Segretario del Pd si salva dalla panzana pazzesca solo per la precisione con cui ha ricordato le date, ma un “Pinocchio andante” non glielo leva nessuno!
«L’Italia, tra l’altro, non è certo al primo posto tra i suicidi [in carcere] in Europa, anzi è verso gli ultimi» (min. 16:20)
15 aprile 2025
Fonte:
Zapping – Radio 1