L’Italia culla d’arte, di cultura e di storia; sarà mai possibile, come afferma Beppe Grillo, che 4 italiani su 10 non riescono a comprendere un discorso anche se solo lievemente complicato?
Per “certe statistiche”, il leader pentastellato fa riferimento probabilmente al rapporto Ocse “Skills Outlook 2013: First Results From the Survey of Adult Skills”, e purtroppo pare non allontanarsi troppo dalla verità.
L’Ocse raggruppa la capacità di comprensione di un adulto di un testo scritto in 6 livelli, da zero a cinque. Come esemplificato visivamente nel grafico a pagina 63, fino al livello 2 (incluso) si intendono indicare le competenze basilari; al di sopra di tale livello si parla di competenze avanzate. A pagina 70 di questo rapporto vediamo che l’Italia si posiziona sul fondo della classifica, insieme alla Spagna.
Ma quanti sono esattamente gli italiani con deficit cognitivi cosi importanti? Troviamo la risposta a pagina 257: la percentuale corretta di coloro che non riescono a capire un discorso leggermente complicato è del 69,7%, non del 40%. Questo, ripetiamo, se consideriamo la soglia tra competenze basilari e competenze avanzate, così come è stata concepita dall’Ocse (quindi inseriamo in un unico computo i livelli 0-1-2).
Grillo, forse, faceva riferimento ai due livelli più bassi (0 ed 1), dove la percentuale scende al 27.7%. E’ ancora più probabile, tuttavia, che considerasse solo il livello 2, ovvero quello immediatamente sotto la soglia stabilita dall’Ocse e dove la percentuale risulta pari al 42%.
Rimane comunque errato non considerare i tre livelli nel loro insieme e con uno scarto di venti punti percentuali, Grillo presenta un dato che risulta fuorviante, anche se non completamente errato: “Ni”!