Una dichiarazione, questa del ministro Terzi, che merita un piccolo approfondimento pur essendo, alla fine dei conti, indubbiamente vera.
Partiamo dal fabbisogno energetico nazionale, ovvero dalla richiesta totale di energia elettrica in Italia. Nel 2011, secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, è stato pari a 346.368 GwH (gigawatt/ora all’anno). Di questi, 300.635 GwH (circa l’87%) sono stati prodotti internamente, (rispettivamente il 62,8% da fonti tradizionali e il 24% da fonti rinnovabili) mentre 45.732 GwH sono stati importati dall’estero. L’importazione diretta di energia è pari quindi al 13,2% del consumo nazionale, e questo sembrerebbe contraddire quanto affermato dal ministro degli Affari Esteri.
Ma a questa importazione diretta, va aggiunta quella indiretta, ovvero dei combustibili dai quali viene estratta l’energia che produciamo nazionalmente. Come si legge nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese, nel 2011 le importazioni hanno soddifatto circa il 90% della domanda di petrolio e l’87,5% di quella di gas. Pertanto “la quota delle importazioni nette rispetto al fabbisogno energetico nazionale, che misura il grado di dipendenza del nostro Paese dalle fonti estere, si riduce, passando dall’82,6% del 2010 all’80,5% del 2011.” Il Rapporto della Commissione Europea EU Energy in Figures, sebbene con dati meno recenti, conferma tendenzialmente la tesi del ministro Terzi attestando la dipendenza energetica dell’Italia dalle importazioni all’83,8%. E bravo Giulio, Pagella Politica ti premia con un “Vero”!