Il ministro degli Affari Esteri si sofferma sulla storia recente e sul futuro europeo dei Balcani, inaugurato con la recente adesione della Croazia.
La timeline interattiva del sito della Direzione generale per l’allargamento della Commissione Europea ci permette di conoscere lo status di tutti i Paesi che si preparano a diventare membri della famiglia europea. La Serbia ha ottenuto lo status di Paese candidato in occasione del Consiglio Europeo dell’1 marzo 2012. Come si puó vedere dal punto 19 delle conclusioni della riunione del Consiglio Europeo del 28 giugno, i capi di governo dei Paesi membri hanno accolto le conclusioni del Consiglio e le raccomandazioni su allargamento e processi di associazione e stabilizzazione del 25 giugno. In seguito a questo, hanno deciso di aprire i negoziati di adesione con la Serbia, specificando che i negoziati avranno inizio al più tardi a gennaio 2014. Durante la stessa riunione il Consiglio Europeo, come correttamente sostenuto dal ministro Bonino, ha anche autorizzato l’inizio del processo di associazione e stabilizzazione con il Kosovo, che rappresenta un primo passo significativo verso l’integrazione del neonato Paese con l’Unione Europea.
Riguardo ad Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro, il ministro degli Esteri utilizza un’espressione alquanto generica, ma non sbaglia nel sostenere che vanno ancora agganciati al carro europeo, seppur si trovino in fasi diverse del processo di adesione. Albania e Bosnia-Erzegovina sono ancora potenziali candidati all’adesione all’Ue, ossia hanno ottenuto una sorta di promessa, da parte dell’Unione, che diverranno membri. Il Montenegro, invece, ha ottenuto lo status di candidato al Consiglio Europeo del dicembre 2010 ed ha iniziato i negoziati di adesione a giugno 2012. Ad oggi ha chiuso, provvisoriamente, il primo dei 35 capitoli da risolvere, quello riguardante la scienza e la ricerca.
Che dire? Il ministro Bonino ci sembra ben informato, “Vero”!