Posto che riteniamo che Grillo si riferisca alla spesa annuale, l’affermazione dell’attivista genovese risulta quantomeno esagerata. A tal proposito la tabella sotto riportata riassume i costi derivanti dall’impegno italiano in Afghanistan, dal 2001 ad oggi, ricavabili dalle apposite leggi di rifinanziamento delle missioni internazionali. Se per il periodo gennaio-settembre 2013 è stata preventivata una spesa di quasi 460 milioni di euro, nel 2012 la presenza in Afghanistan è costata circa 807 milioni di euro. Finora il picco di spesa si è avuto nel 2011, con circa 828 milioni di euro, in crescita rispetto a tutti gli anni precedenti: 743 milioni nel 2010, 576 milioni nel 2009, 356 milioni nel 2008 e così via (il resto lo trovate in tabella). Da segnalare come la spesa prevista per il 2013 non comprenda, per ora, l’ultimo trimestre dell’anno, stante la ncecessità di uno stanziamento apposito per permettere il rimpatrio di uomini e mezzi, in vista del ritiro previsto per il 2014.



Ricordiamo come la missione italiana veda anche la partecipazione di Guardia di Finanza, Croce Rossa italiana e Cooperazione allo sviluppo (quest’ultima inquadrata nella rete civile-militare dei Provincial Reconstruction Team). Le Forze Armate italiane, dal canto loro, sono suddivise tra missione Isaf e missione Eupol-Afghanistan e operano con circa 240 effettivi a Kabul (nell’ambito del Quartier Generale Isaf, della Nato Training Mission e di Italfor) e con circa 4.000 effettivi a Herat, nel settore occidentale del Paese (Regional Command West). La presenza italiana dispone di mezzi di manovra e di supporto, di aerei da trasporto, di velivoli per missioni di sorveglianza e ricognizione e di alcuni elicotteri. Una novantina di persone, inoltre, sono dislocate tra Emirati Arabi Uniti (supporto logistico), Stati Uniti (nell’ambito della cellula nazionale interforze di collegamento con il Comando Usa di Isaf) e Bahrein (personale di collegamento con le Forze Usa).


Il leader spirituale e materiale del Movimento 5 Stelle gonfia quindi i numeri dell’intervento militare italiano, ma poichè le cifre in questione sono comunque ingenti e si avvicinano a quanto dichiarato dal Grillo nazionale, ci sentiamo di potergli assegnare un mesto “Nì”.


P.S.: per gli anni 2002 e 2003 non siamo riusciti a trovare le cifre di rifinanziamento specifiche per l’Afghanistan.