Vediamo cosa succede quando un magistrato decide di buttarsi in politica e andiamo poi a scoprire quanti ex magistrati siedano in parlamento.
Il Testo Unico delle Leggi Elettorali (DPR n. 361/1957) dispone, all’articolo 8, che i magistrati non sono eleggibili “nelle circoscrizioni sottoposte, in tutto o in parte, alla giurisdizione degli uffici ai quali si sono trovati assegnati o presso i quali hanno esercitato le loro funzioni in un periodo compreso nei sei mesi antecedenti la data di accettazione della candidatura. Non sono in ogni caso eleggibili se, all’atto dell’accettazione della candidatura, non si trovino in aspettativa”. Ancora, i magistrati che sono stati candidati, ma che non sono stati eletti, non possono esercitare per un periodo di cinque anni le loro funzioni nella circoscrizione nel cui ambito si sono svolte le elezioni.
La richiesta di aspettativa per motivi elettorali del magistrato viene dapprima presa in esame dalla IV Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, per poi essere ratificata dallo stesso organo in seduta plenaria. Così è stato anche per l’ex procuratore aggiunto di Palermo: la delibera, approvata il 18 dicembre 2012 dalla IV Commissione, è stata ratificata il giorno successivo dall’assemblea plenaria con 21 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 assenti, in quello che è considerato un “atto dovuto”.
Ingroia non è il solo ad avere richiesto l’aspettativa per motivi elettorali. Come riporta un articolo del Sole 24 Ore, il via libera è stato concesso anche all’ex-procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso; Stefano Dambruoso, magistrato esperto di terrorismo internazionale; Doris Lo Moro, già deputato del Pd; Michelangelo Russo, consigliere della Corte d’Appello di Roma; Paolo Andrea Taviano, giudice del Tribunale di Avezzano; e Giuseppe Ammirati, giudice del Tribunale di Firenze.
Vediamo ora se è vero che tanti magistrati in aspettativa siedono ancora in parlamento. Scorrendo su Open Polis l’elenco dei deputati e senatori in carica, abbiamo contato 19 ex magistrati: 10 al Senato e 9 alla Camera. Al Senato, il Pd batte il Pdl 6 a 4. Gli ex magistrati nelle file del Pdl sono: Giacomo Caliendo, Roberto Centaro, Pasquale Giuliano e Francesco Nitto Palma. Quelli nelle file del Pd: Gianrico Carofiglio, Felice Casson, Gerardo D’Ambrosio, Silvia Della Monica, Anna Finocchiaro, Alberto Maritati. Passando alla Camera, è pareggio: tre nel Pdl – Franco Frattini, Alfredo Mantovano e Alfonso Papa – e tre nel Pd – Donatella Ferranti, Lanfranco Tenaglia e Doris Lo Moro. Senza dimenticare Antonio Di Pietro e Federico Palomba nell’Idv e Daniela Melchiorre per il Gruppo Misto.
Di questi, ci risulta che solo Anna Finocchiaro, Gerardo D’Ambrosio e Antonio Di Pietro hanno optato per le dimissioni – gli altri sono in aspettativa. Per quanto il “tanti” utilizzato da Ingroia possa prestarsi a valutazioni soggettive, ci sembra che 15 magistrati in aspettativa su 19 presenti in parlamento (vale a dire il 78%), possano avvalorare la dichiarazione del leader di Rivoluzione Civile: “Vero”.