La riunione degli 8 Paesi più industrializzati del mondo è fissata per i prossimi 4-5 giugno a Sochi, sede delle recenti Olimpiadi invernali. La possibilità che l’evento subisca modifiche nei tempi, luoghi o adesioni rispetto a quelli in origine prospettati (se non addirittura la cancellazione) è quasi certa, come ha ribadito recentemente Barack Obama. In questo vivace contesto Silvio Berlusconi dice la sua, trovando “antistorica e controproducente la decisione dei leader riuniti all’Aja di escludere la Federazione Russa dal G8”. Non solo, la scelta andrebbe nella direzione opposta rispetto a quella verso la quale lui stesso si sarebbe da sempre operato.



Una premessa è di estremo aiuto per comprendere il seguito dell’analisi. Il G8 nasceva dal nucleo originario dei cinque Paesi più industrializzati (G5), comprendente Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Giappone e Repubblica Federale di Germania, a cui si aggiungevano successivamente l’Italia e il Canada (formando il G7) e, infine, la Russia.



Conviene logicamente partire, a questo punto, dalla seconda parte della dichiarazione di Berlusconi, in merito ai tempi dell’adesione della Russia al G8. La Russia aveva partecipato attivamente a tutti i lavori per la prima volta in occasione del vertice di Denver del 1997, su invito dei Presidenti Clinton e Blair. Il G7, tuttavia, diventava ufficialmente G8 solo al vertice di Birmingham del 1998. Dunque, affermare che con la presenza di Putin al G8 di Genova del luglio 2001 si sia verificato l’allargamento del vertice alla Russia non è corretto.



Veniamo ora all’invito che sarebbe stato rivolto a Boris Eltsin per la partecipazione al G7 di Napoli. Un apposito sito creato da studiosi dell’Università di Toronto raccoglie gli eventi e gran parte della relativa documentazione ufficiale dei vertici G7-G8 tenuti nel corso degli anni. Proprio dall’apposita sezione dedicata alla convention tenutasi a Napoli (nella fattispecie, si veda il comunicato della Presidenza del 10 luglio 1994), oltre che dal saggio del prof. P. Hajnal (pagg. 42-44), si comprende come tale evento abbia rappresentato la prima occasione di partecipazione della Federazione russa (circostanza, si ribadisce, da tenere distinta rispetto all’adesione ufficiale della Russia al G8). I colloqui avvenuti precedentemente al 1994, infatti, si erano limitati per lo più a incontri bilaterali, o comunque esterni alla cornice istituzionale del G7. Ciò non equivale, peraltro, a ritenere corretta la dichiarazione di Berlusconi, il quale vorrebbe concedersi il primato di aver potuto “invitare” un presidente russo al G7. Come si ricava anche dal sito dell’Università di Toronto (in particolare, nella sezione dedicata alla cronologia inerente i rapporti tra il G7 e la Federazione russa) non fu Berlusconi il primo a invitare un presidente russo a vertici di questo tipo: così avveniva nel 1991 quando Mikhail Gorbachev si era recato al vertice di Londra oppure quando lo stesso Eltsin si trovava a Monaco di Baviera (1992) e Tokyo (1993)



Davvero poca precisione da parte di Silvio Berlusconi in questa circostanza…”Pinocchio andante”!