L’analisi di Fassino è tendenzialmente condivisibile. Le elezioni dello scorso giugno hanno confermato l’ingresso nel parlamento greco di Alba Dorata, un partito neonazista, xenofobo e anti-europeista che con lo slogan “Così possiamo liberare questa terra dalla sporcizia” ha guadagnato quasi il 7% dei voti (ovvero 18 seggi). Il timore di una progressione estremista è stato particolarmente sentito in Francia dove il Fronte Nazionale di Marine Le Pen ha guadagnato quasi il 18% dei voti al primo turno delle Presidenziali del 2012. A sua volta la Germania è alle prese con l’arrembaggio del Partito dei Pirati che ormai è rappresentato in ben quattro parlamenti regionali (Nordreno-Westfalia, Berlino, Saarland, e Schleswig Holstein) e che, secondo gli ultimi sondaggi, si è affermato come terza forza politica del Paese


Il sindaco di Torino si sofferma però principalmente sulla realtà nord europea e qui il quadro non è così chiaramente definito. In Finlandia, con il successo dei nazionalisti ed antieuropeisti “Veri Finlandesi” che hanno conquistato il 19% dei voti alle elezioni parlamentari del 2011, si può oggettivamente parlare di un forte indebolimento del centro politico. Il vento dell’estrema desta ha sferzato anche in Svezia, dove, alle elezioni politiche svoltesi nel 2010, l’estrema destra dei “Democratici svedesi” è entrata per la prima volta nel Riksdag, il parlamento del regno. Da questo quadro si distacca però la Norvegia: le elezioni amministrative del 2011, le prime dopo le stragi di Oslo e Utoya, hanno premiato i partiti moderati, soprattutto conservatori a discapito di quelli xenofobi e populisti. Mentre il Partito Laburista ha ottenuto il 31.7% dei voti espressi (due punti in più rispetto alle elezioni del 2007), il Partito Progressista ha perso sei punti, fermandosi all’11.5%. 


Fassino si merita dunque un “C’eri quasi”!