Rispondendo ad un indignato Vauro, il Ministro della Difesa, Mario Mauro, difende il ruolo dell’esercito Italiano nelle missioni di pace all’estero e ne elenca le coordinate temporali.



Mauro inizia parlando dell’Afghanistan, dicendo che siamo là da 10 anni. La missione deriva da un accordo preso alla Conferenza di Bonn del dicembre 2001, la prima conferenza multilaterale successiva all’invasione dell’Afghanistan da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati a seguito dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, e viene ufficialmente approvata con la risoluzione Onu 1386. Gli obiettivi primari erano due: rendere sicura l’area intorno a Kabul e permettere la creazione dell’Afghan Interim Authority. L’italia contribuisce alla missione fin dal 2002 e tra il 2005 e il 2006 ha anche detenuto il comando della missione. Di conseguenza, il ministro Mauro si sbaglia di poco, indicando un anno in meno alla presenza militare italiana in Afghanistan.



Il ministro continua affermando che siamo in Kosovo da 15 anni. La missione Nato Kfor è iniziata il giorno successivo alla fine della guerra in Kosovo (28 febbraio 1998 – 11 giugno 1999), e ai 78 giorni di bombardamento aereo della Nato (24 marzo 1998–10 giugno 1999). La partecipazione dell’Italia è immediata e le nostre truppe arrivano in Kosovo il 12 giugno 1999. Siamo là dunque da 14 anni e 4 mesi, un numero molto vicino ai 15 anni dichiarati dal ministro.



Passiamo ora alla Bosnia. Gli accordi di Dayton firmati il 14 dicembre 1995 a Parigi diedero vita alla prima missione di peacekeeping della Nato, denominata Ifor (Implementation Force) ed autorizzata dalla risoluzione 1031 del Consiglio di Sicurezza Onu. Nel 1996 questa si trasformò nella Stabilization Force (Sfor), a seguito della risoluzione Onu 1088, e dal 2004 è passata sotto l’egida dell’Unione Europea, con il nome di Eufor Althea. Durante tutto questo periodo la presenza italiana nel Paese balcanico è stata costante: a partire dal 1995, quando una brigata dell’esercito Italiano fu integrata in una divisione multinazionale a comando francese nel contesto dell’operazione Nato Ifor, essa è stata mantenuta in tutte le tre missioni, assumendone diverse volte anche il comando. L’Italia può dunque vantare 18 anni di impegno continuativo in Bosnia. Molto vicino ai 20 citati dal ministro Mauro.



Da ultimo, il ministro dice che siamo in Libano da 34 anni e su questo punto è ineccepibile. Infatti, la presenza italiana è iniziata con l’invio dello Squadrone Elicotteri della Cavalleria dell’Aria nel luglio 1979, con compiti di i ricognizione, ricerca e soccorso, trasporto sanitario e collegamento. La nostra presenza si deve alla missione Unifil, iniziata il 23 marzo 1978, e autorizzata dalle risoluzioni Onu 425 e 426, con l’obiettivo di creare una zona di sicurezza all’interno del Libano che evitasse ai villaggi israeliani più settentrionali di essere bersaglio di missili.



Mario Mauro si rivela dunque ben informato sulla presenza italiana all’estero ma pecca di approssimazione, forse anche dovuta al format televisivo: “C’eri quasi”!