Ma gli italiani sono davvero il popolo più europeista del nostro continente, come sostiene Laura Puppato? Verifichiamo insieme quest’affermazione, servendoci di due fonti diverse: la prima è l’indagine Eurobarometro n. 77, condotta e pubblicata nella primavera del 2012 sul campione dei 27 Paesi membri dell’Ue; la seconda è un’innovativa analisi condotta dall’Università degli Studi di Milano all’interno del progetto Voices From the Blogs/Crimson Hexagon, su un campione di circa 2.500.000 messaggi Twitter, provenienti dai Paesi dell’Europa a 15 e raccolti da gennaio ad agosto 2012.



Secondo l’indagine Eurobarometro, nel maggio del 2012 solamente il 45% del campione italiano si dichiarava “attaccato” all’Unione Europea, in calo di ben 28 punti percentuali rispetto alla stessa rilevazione della primavera 2010. Il paese più europeista risultava essere il Lussemburgo (72%), ma anche Polonia (60%), Belgio (58%), Francia (55%), Lettonia (54%), Bulgaria (53%), Germania (52%), Romania (51%), Malta (49%) e Spagna (46%) hanno registrato percentuali superiori a quelle italiane. Rispetto alla domanda sul sentirsi cittadini europei, il divario è ancora più marcato: in tutti gli Stati membri più del 50% dei cittadini intervistati ha dichiarato di sentirsi cittadino dell’Ue, salvo due eccezioni: l’Italia, dove solo il 45% si dichiarava tale (-16% rispetto al 2011), e il Regno Unito (42%).



L’indagine dell’Università degli Studi di Milano, pur concentrandosi su un indice leggermente diverso e basandosi su un campione più ristretto, conferma in sostanza i numeri dell’Eurobarometro. L’indice di euro-ottimismo (indicante il grado di fiducia che i cittadini europei ripongono nella capacità dell’Ue – e dell’euro – di fronteggiare con successo l’attuale crisi economica), infatti, risultava massimo in Belgio (54%) e minimo nel Regno Unito (15%), mentre l’Italia si piazzava più o meno a metà strada, con un valore del 41%.



La situazione cambia se torniamo indietro di 20 anni, al 1992, anno in cui fu firmato il Trattato di Maastricht sull’Unione Europea. Secondo l’indagine Eurobarometro n. 37 del giugno 1992, l’Italia si piazzava ai primi posti per sentimento europeista. A titolo di esempio:



· l’88% degli italiani si dichiarava favorevole all’unificazione dell’Europa occidentale (a fronte di una media del 76%);



· il 74% dichiarava un atteggiamento favorevole verso l’Europa (davanti al 70% dell’Olanda);



· il 73% si dichiarava favorevole alla costituzione di un governo sovranazionale europeo (davanti ai portoghesi con il 69%) e all’introduzione di una moneta unica europea (a fronte di una media del 54%, davanti a belgi e greci con il 68%).



Insomma, sembra proprio che l’Italia attualmente non sia per niente il Paese più “europeista” di tutti, anzi: gli ultimi anni mostrano un netto calo nel senso di appartenenza all’Ue e nella condivisione del progetto europeista. E’ evidente, quindi, che Laura Puppato sia rimasta decisamente indietro e non di poco… Un “Pinocchio andante” e un corso di aggiornamento in materia di opinione pubblica europea le spettano quindi di diritto!