Dopo aver incontrato il Premier incaricato Renzi, Beppe Grillo rilascia dichiarazioni e in questo caso parla della libertà di stampa e della posizione occupata dall’Italia a riguardo.
Una classifica autorevole del settore è quella dell’Ong francese Reporters Without Borders: per il 2014 ci siamo classificati al 49esimo posto, in forte risalita rispetto al 2013, quando ci siamo classificati al 57esimo posto ( il 2011-12, eravamo al 61 esimo), preceduti dalla maggior parte dei Paesi del G20. Posizione non lusinghiera e mediocre, anche se non molto lontani da USA (49esimi) e Francia (39esimi).
Un altro indice che può essere consultato è quello stilato dalla Freedom House, importante Ong americana internazionale che conduce attività di ricerca e sensibilizzazione su democrazia, libertà politiche, e diritti umani. Stando ai dati di Freedom House, Grillo cita correttamente la posizione: l’Italia era infatti al 69esimo posto nell’indice riferito alla libertà di stampa. Nel 2012 il Paese era al 70esimo posto, anche in questo caso superato dalla maggior parte dei paesi industrializzati.
I criteri utilizzati per stilare il ranking, in entrambi le classifiche sono simili: per amore di chiarezza è possibile consultare la metodologia di Reporters Without Borders e di Freedom House. In generale vengono valutati fattori come pluralismo, indipendenza dei media, ambiente/autocensura del giornalismo, quadro legislativo, trasparenza istituzionale, infrastrutture al servizio dei media, etc.
Ci asteniamo chiaramente dal verificare la parte finale “è anche un po’ colpa vostra”: è senza dubbio fuori dal campo dell’attività del bravo factchecker, essendo un giudizio e non un dato.
Per il resto, Grillo parla correttamente del ranking italiano sulla libertà di stampa, citando con esattezza una delle due fonti più autorevoli disponibili online. Sebbene non specifichi la fonte utilizzata e l’indice di riferimento, il dato resta incontestabile: “Vero”.