Di fronte alle Commissioni riunite Affari Esteri e Affari Sociali della Camera, il ministro della Salute Lorenzin presenta alcuni dati sull’epidemia di Ebola.



Tralasciando il fatto che non capiamo perché il ministro parli di stime sia dell’Onu che dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dal momento che quest’ultima altro non è che un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, riguardo il dato della dichiarazione, effettivamente a fine agosto l’organizzazione stimava in “oltre” 20 mila i casi di Ebola che potrebbero essere accertati durante il corso di questa emergenza. E’ lo stesso numero citato in conferenza stampa dal vice direttore generale dell’Oms Bruce Aylward, che sottolineava come la stima non volesse significare che la sua organizzazione non si “aspettava né accettava” questi casi.







Tempo fine settembre e l’Oms è diventata decisamente più concreta a riguardo: senza una rapida adozione delle misure di emergenza necessarie in Africa occidentale, secondo l’organizzazione i casi sarebbero stati 20.000 entro i primi di novembre. Secondo uno studio del Who Ebola Response Team tali numeri rappresenterebbero una stima conservativa che esclude i casi sospetti e non dichiarati.



Ancora più drammatici i dati del Centre for Disease Control and Prevention (Cdc, parte del Dipartimento della Sanità Usa) il cui modello previsionale valuta addirittura 0,6-1,4 milioni di casi entro il 20 gennaio 2015 nelle sole Liberia e Sierra Leone. Considerando che la popolazione totale dei due Paesi supera di poco i 10 milioni (dati qui e qui), e che tale previsione non include il terzo Paese al centro dell’epidemia, la Guinea, si tratterebbe di numeri davvero drammatici.



Pur ignorando le stime Cdc è evidente che la cifra indicata dal ministro Lorenzin è ormai inferiore alle stime Onu. Lo studio Oms di fine settembre parla di almeno 20 mila casi ben prima la fine del 2014, lasciando ampio margine di peggioramento entro fine anno. Messe così le cose, riteniamo la dichiarazione troppo approssimativa per un ministro della Salute: “Nì”.



P.S.: la Banca Mondiale ha invece stimato i costi economici dell’Ebola per l’Africa Occidentale. Si tratta di 2,2-7,4 miliardi di dollari nel 2014 e 25,2 miliardi per il 2015 nello scenario peggiore.