Brunetta difende la compattezza di Forza Italia e soprattutto del suo gruppo a Montecitorio che presiede.
Riassunto delle puntate precedenti
Prima di addentrarci nella verifica dei numeri di Brunetta facciamo il punto sulla questione. Il Ddl Boschi, volto al superamento del bicameralismo perfetto e alla riforma del Titolo V, è un disegno di legge costituzionale e in quanto tale ha un iter particolarmente contorto che richiede la doppia approvazione da entrambi i rami del parlamento. Ad oggi si è concluso la prima lettura, con l’approvazione del testo sia al Senato che alla Camera. La situazione diventerà ora più interessante, soprattutto in vista del secondo passaggio a Palazzo Madama, in quanto la maggioranza ha numeri più risicati, alla luce della recente rottura fra Pd e Forza Italia. Sottraendo dal primo passaggio a Palazzo Madama i voti dei forzisti, infatti, l’esecutivo vede assottigliarsi il margine a suo favore. Tale riduzione costituisce un reale problema dato che, nella seconda deliberazione che si deve tenere almeno tre mesi dopo la prima, l’approvazione richiesta è a maggioranza assoluta.
I numeri del Ddl Boschi
Come è già stato ricordato, in seguito all’elezione al Quirinale di Sergio Mattarella Forza Italia ha detto addio al Patto del Nazareno e quindi all’alleanza in parlamento con il Partito Democratico per le tante riforme in discussione tra Palazzo Madama e Montecitorio. La principale – anche per la difficoltà nell’iter che richiede la doppia approvazione – è quella costituzionale che mira a modificare il Titolo V della Costituzione e il Senato della Repubblica. Grazie ad openparlamento andiamo a ricostruire l’esito del voto a Montecitorio tenutosi il 10 marzo scorso. 357 voti favorevoli, 125 contrari e 7 astenuti con ben 64 deputati di Forza Italia che hanno detto “No” al testo in discussione. Un solo forzista ha votato a favore: Gianfranco Rotondi.
Verdetto per Brunetta
Previsione e calcoli futuri a parte, Renato Brunetta azzecca i numeri e conquista un “Vero” al fact-checking.