Il sindaco Marino esprime il proprio punto di vista sul numero di commissioni permanenti all’assemblea capitolina, facendo una comparazione con il Consiglio regionale del Lazio.



Partiamo col verificare il numero di commissioni alla Pisana. Da questo comunicato risulta che a settembre 2012 il Consiglio della Regione Lazio aveva stabilito alcuni tagli alle spese. Tra questi, figurava il dimezzamento delle commissioni permanenti. Infatti, l’attuale articolo 14, comma 1 del regolamento dei lavori del Consiglio prevede 8 commissioni permanenti che, come specificato dalla nota 6, sono state modificate con l’articolo 1 della deliberazione consiliare n. 26 del 21 settembre 2012.



Il regolamento del Consiglio (oggi Assemblea Capitolina) all’articolo 87 fissa a 12 il numero delle commissioni permanenti e stabilisce che ognuna di esse sia formata da 12 consiglieri. A questo proposito è utile rilevare che l’articolo 22 dello Statuto di Roma Capitale fissa il numero delle commissioni permanenti in numero non superiore a un quarto di quello dei Consiglieri assegnati all’Assemblea.



Come stabilito dall’articolo 88 del regolamento dell’Assemblea Capitolina, ogni commissione ha un presidente e due vicepresidenti. Gli incarichi (nel senso di poltrone) arrivano, quindi, a 36 solo per le commissioni permanenti. Considerando che il regolamento prevede (articoli 96, 97, 98) anche altre 3 commissioni – Commissione delle Elette (composta dalle consigliere facenti parte dell’assemblea), Commissione di Controllo, Garanzia e Trasparenza Commissione Roma Capitale – “gli incarichi” arrivano a 45, quasi quanto il numero di consiglieri (fissato a 48 più il sindaco dall’articolo 16 dello Statuto di Roma Capitale).



Il numero di incarichi supera il numero di consiglieri se a ciò si aggiungono gli altri incarichi previsti dal regolamento, ossia quelli del presidente del consiglio e dei due vicepresidenti (articolo 16 e 17), dei due segretari del Consiglio comunale (articolo 18), e dei presidenti dei gruppi consiliari (articolo 21).



E’ presumibile che Marino auspicasse la riduzione delle commissioni in linea con la riduzione del numero di consiglieri – da 60 a 48 – stabilita dal nuovo Statuto di Roma Capitale approvato a marzo 2013. Non ci resta che assegnare un “Vero” al nuovo sindaco!