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No, l’affluenza ai referendum del 2011 non è stata più alta di quella delle elezioni politiche

| 09 luglio 2024
La dichiarazione
«2011, referendum sui beni pubblici comuni: l’acqua e contro il nucleare. Attenzione però: il dato che mi interessa è che la partecipazione in quel referendum è stata maggiore a quella delle elezioni politiche»
Fonte: In Onda – La7 | 8 luglio 2024
ANSA/ANGELO CARCONI
ANSA/ANGELO CARCONI
Verdetto sintetico
La segretaria del Partito Democratico sbaglia.
In breve
  • L’affluenza elettorale ai referendum abrogativi del 2011 è stata pari al 54,8 per cento degli aventi diritto di voto. TWEET
  • L’affluenza alle elezioni politiche tra il 2008 e il 2022, seppure in continuo calo, è stata sempre più alta. TWEET
L’8 luglio, ospite a In Onda su LA7, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha difeso (min. 26:10) il referendum abrogativo proposto dal suo partito e dagli altri partiti all’opposizione, eccetto Azione, per eliminare la legge sull’autonomia differenziata approvata di recente dal Parlamento. Un referendum abrogativo, lo ricordiamo, per essere valido deve raggiungere il cosiddetto quorum, ossia la partecipazione al voto di almeno la metà degli aventi diritto di voto più uno. Secondo Schlein questo ostacolo è superabile, come dimostrano i referendum sui «beni pubblici» del 2011, quando – a detta della segretaria del PD – la partecipazione al voto «è stata maggiore a quella delle elezioni politiche».

«È certo che quando i cittadini hanno davanti una scelta chiara, come quella che con il Partito Democratico stiamo provando a ricostruire, allora non è vero che non hanno voglia di partecipare o che non si interessano della vita pubblica», ha aggiunto Schlein.

Abbiamo controllato che cosa dicono i numeri, però, e non è vero che l’affluenza ai referendum del 2011 è stata più alta di quella registrata alle elezioni politiche.

Affluenze elettorali a confronto

Il 12 giugno 2011 si sono tenuti quattro referendum abrogativi: i primi due quesiti riguardavano la gestione dell’acqua pubblica, il terzo la produzione di energia nucleare e il quarto il cosiddetto “legittimo impedimento” del presidente del Consiglio, ossia la possibilità del capo del governo di giustificare la propria assenza in un processo. 

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, l’affluenza al voto è stata la stessa per tutti e quattro i quesiti. Ai referendum del 2011 ha partecipato al voto il 54,8 per cento degli aventi diritto di voto, quindi il quorum del 50 per cento è stato superato. In tutti e quattro i referendum abrogativi hanno vinto i Sì, con percentuali tra il 94 per cento e il 95,8 per cento. Dunque le norme di cui era stata chiesta l’eliminazione sono state abrogate. 

I referendum del 2011 sono stati gli ultimi referendum abrogativi a raggiungere il quorum: nel 2022 ai cinque referendum sulla giustizia ha votato il 20,5 per cento degli elettori, mentre nel 2016 al referendum sulle trivelle l’affluenza è stata del 31,2 per cento. In totale, dal 1974 a oggi si sono tenuti in Italia 72 referendum abrogativi: nel 54 per cento di questi il quorum è stato raggiunto, ma negli ultimi decenni la maggioranza dei referendum abrogativi non sono stati validi per la scarsa partecipazione al voto.

Tornando all’affluenza dei referendum del 2011, è vero come dice Schlein che è stata «maggiore a quella delle elezioni politiche»? Non è chiaro a quali elezioni politiche faccia riferimento la segretaria del PD. Le elezioni politiche sono infatti quelle con cui si rinnovano i parlamentari di Camera e Senato. 

Alle elezioni politiche del 2008, considerando solo chi ha votato in Italia, l’affluenza è stata dell’80,5 per cento, percentuale scesa al 75,2 per cento nelle elezioni politiche successive del 2013. Alle elezioni politiche del 2018 c’è stato un ulteriore calo, al 72,9 per cento, e così anche alle elezioni politiche del 2022, quando si è arrivati al 63,9 per cento, l’affluenza più bassa mai raggiunta nei grandi Paesi dell’Unione europea. Nonostante il continuo calo dell’affluenza alle elezioni politiche, questa affluenza è stata comunque più alta di quella registrata per il referendum del 2011.

Discorso diverso vale invece per le elezioni europee, in cui si eleggono i deputati del Parlamento europeo. Alle scorse elezioni dell’8 e 9 giugno, l’affluenza alle urne è stata pari al 49,7 per cento degli aventi diritto di voto, considerando solo gli elettori che hanno votato in Italia. Questa percentuale è più bassa di quella registrata ai referendum abrogativi del 2011. Nel 2019 l’affluenza è stata pari al 56,1 per cento e nel 2014 al 58,7 per cento.

Il verdetto

Secondo la segretaria del PD Elly Schlein, la partecipazione al voto ai referendum abrogativi del 2011 «è stata maggiore a quella delle elezioni politiche». Abbiamo controllato e non è vero.

L’affluenza elettorale ai referendum abrogativi del 2011 è stata pari al 54,8 per cento degli aventi diritto di voto. L’affluenza alle elezioni politiche tra il 2008 e il 2022, seppure in continuo calo, è stata sempre più alta.

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