Renzi mette la lente d’ingrandimento sulla questione della disoccupazione, e noi andiamo a verificare.
Partiamo dai dati sulle Regioni d’Italia. Nel portale Istat dedicato ai dati demografici troviamo un quadro completo e facile delle realtà regionali del nostro Paese:
Dalla tabella apprendiamo che dopo la Lombardia, con oltre 9 milioni di abitanti, la seconda Regione più popolosa è la Campania con circa 5,7 milioni di abitanti. Vediamo a questo punto se il numero di disoccupati e di quelli che non cercano più lavoro è superiore alla popolazione campana.
Secondo l’ultimo rapporto Istat su Occupati e Disoccupati, i disoccupati in Italia sono 3 milioni 189 mila. A pagina 11 vediamo la situazione dei cosiddetti “inattivi”, ovvero coloro non classificati come occupati o in cerca di occupazione. L’Istat ci dice che gli inattivi in Italia sono 14,7 milioni, ma tra questi la stragrande maggioranza (11 milioni) sono cittadini che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare. Renzi invece si riferisce alle persone che “non cercano più lavoro” e possiamo far rientrare in questa categoria quelli che secondo la definizione Istat non cercano lavoro ma sono disponibili a lavorare (1,3 milioni) insieme a coloro che cercano non attivamente (1,9 milioni). Sommando queste categorie al numero di disoccupati arriviamo a un totale di 6,4 milioni, come ripreso dalla stampa italiana e dallo stesso Renzi. In alternativa, possiamo considerare come persone che “non cercano più lavoro” solo gli scoraggiati, ossia quelli che, secondo la definizione Istat, non cercano perché ritengono di non riuscire a trovare un lavoro: 1,9 milioni di italiani rientrerebbero in questa categoria. Sommati ai disoccupati, si arriverebbe a poco più di 5 milioni di cittadini.
Si tratta di diverse interpretazioni, in ogni caso molto vicine al dato citato dal sindaco di Firenze: “C’eri quasi” per Matteo Renzi.