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Sì, solo 117 migranti sbarcati in Italia nel 2022 sono stati ricollocati in Europa

| 11 novembre 2022
La dichiarazione
«In Italia gli sbarchi sono stati quasi 90 mila da inizio anno, e di questi la Francia ne ha accettati solo 38, l’Europa intera solo 117»
Fonte: Twitter | 10 novembre 2022
ANSA/CONCETTA RIZZO
ANSA/CONCETTA RIZZO
Verdetto sintetico
I dati citati da Salvini sono corretti.
In breve
  • Tra il 1° gennaio e il 10 novembre 2022, in Italia sono sbarcati oltre 88.600 migranti. TWEET
  • In base ai dati pubblicamente disponibili, quest’anno 117 richiedenti asilo sono stati ricollocati dall’Italia alla Francia, alla Germania e al Lussemburgo. TWEET
Il 10 novembre il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini ha criticato sui social l’atteggiamento della Francia, e in generale dell’Europa, nei confronti dell’Italia e dell’accoglienza dei migranti sbarcati nel nostro Paese. Dopo che il governo Meloni ha impedito lo sbarco in un porto italiano degli oltre 200 migranti a bordo della nave Ong Ocean Viking, la nave si è diretta verso la Francia, che ha deciso di sospendere i ricollocamenti dei richiedenti asilo dal nostro Paese, invitando anche altri Stati membri a fare la stessa cosa. 

Secondo il leader della Lega, però, nel 2022 sono arrivati sulle coste italiane «quasi 90 mila» migranti, ma «solo 38» sono stati poi accettati dalla Francia e «solo 117» dall’«Europa intera». Abbiamo verificato e questi dati sono corretti.

I tentativi passati

Al momento non esiste all’interno dell’Unione europea un meccanismo che obblighi automaticamente i vari Stati membri ad accettare sul proprio territorio i migranti sbarcati o entrati in altri Paesi. In passato alcuni tentativi sono stati fatti in questa direzione, senza grandi successi. Nel 2015, per esempio, alcuni Stati Ue – con l’eccezione, tra gli altri, dell’Ungheria – decisero di avviare un meccanismo temporaneo di ricollocamenti di migranti, che ottenne risultati inferiori a quelli sperati e coinvolse solo una minima parte dei migranti sbarcati in Italia. 

A settembre 2019 è stato poi siglato un altro accordo, chiamato il “Patto di Malta”, dai ministri dell’Interno di Italia, Germania, Francia e Malta. L’intesa introduceva un meccanismo temporaneo di ricollocamento dei richiedenti asilo arrivati a Malta e in Italia sulle navi militari o delle Ong per superare il metodo applicato fino a quel momento dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, che concedeva gli sbarchi alle navi Ong solo dopo aver trattato i ricollocamenti con i vari Paesi Ue (poi rispettati solo in parte). Le cose non andarono però come sperato: nel giro di pochi giorni l’accordo fu accolto in maniera positiva da pochi Stati membri, tra cui Portogallo, Irlanda e Lussemburgo. E nei mesi successivi, complice anche la pandemia di Covid-19, sono stati poi attivati pochi voli per ricollocare alcune centinaia di migranti.

I ricollocamenti recenti

Quando la Francia invita gli altri Paesi a sospendere i ricollocamenti dei migranti, fa riferimento a un accordo più recente, quello raggiunto lo scorso giugno con Luciana Lamorgese ministra dell’Interno (che in passato aveva siglato anche il Patto di Malta). L’intesa prevedeva il ricollocamento di circa 10 mila migranti ogni anno, principalmente tra quelli salvati nel Mar Mediterraneo, tra 18 Stati membri dell’Ue e quattro Paesi associati (Norvegia, Svizzera, Liechtenstein e Islanda), con la possibilità di aiutare finanziariamente i Paesi con più arrivi. 

Abbiamo contattato l’ufficio stampa del Ministero dell’Interno per avere i dati ufficiali su quanti ricollocamenti sono stati fatti in base a questo accordo, e più in generale nel 2022, ma al momento della pubblicazione di questo articolo siamo ancora in attesa di una risposta. 

Sul sito del ministero sono però a disposizione alcuni dati, relativi a singoli ricollocamenti effettuati quest’anno. Il 25 agosto, sulla base dell’accordo raggiunto in estate, 38 richiedenti asilo sono partiti dall’Italia verso la Francia, che nel complesso si era detta disponibile ad accogliere circa 3.500 migranti, e il 25 ottobre altri 74 richiedenti sono stati ricollocati dal nostro Paese alla Germania. Secondo fonti stampa, a questi si aggiungono anche cinque migranti ricollocati in Lussemburgo. In base ai dati pubblicamente disponibili, dunque, l’Italia ha ricollocato 117 migranti in almeno tre Paesi europei, il dato correttamente citato da Salvini. Di recente era previsto un nuovo ricollocamento di 50 migranti verso la Francia, che però è stato bloccato. 

Finora il dato dei ricollocati è molto basso rispetto al totale degli arrivi in Italia in questo 2022. Dal 1° gennaio al 10 novembre 2022 sono sbarcati sulle coste italiane oltre 88.600 migranti, ossia i «quasi 90 mila» di cui parla correttamente Salvini. Nello stesso periodo dell’anno scorso, gli sbarchi erano stati quasi 57.500 e in quello del 2020 30.780. Nonostante la crescita, i numeri dei migranti sbarcati resta inferiore a quello registrato nei primi 10 mesi del 2017 e del 2016, quando tra gennaio e ottobre sbarcarono circa 160 mila migranti, quasi il doppio rispetto ai dati attuali.

Prima di concludere, sottolineiamo che, nonostante il basso numero di ricollocamenti, anche gli altri Paesi europei hanno sul proprio territorio richiedenti asilo. In base ai dati più aggiornati, per esempio, nel 2021 la Germania era il Paese europeo che aveva ricevuto quell’anno più richieste d’asilo, da oltre 148 mila persone, seguita da Francia (circa 103.800) e Spagna (oltre 62 mila). L’Italia era al quarto posto, con 45.200 richiedenti asilo.

Il verdetto

Secondo Matteo Salvini, «in Italia gli sbarchi sono stati quasi 90 mila da inizio anno, e di questi la Francia ne ha accettati solo 38, l’Europa intera solo 117». Abbiamo verificato e i dati del leader della Lega sono corretti. 

Tra il 1° gennaio e il 10 novembre 2022, in Italia sono sbarcati oltre 88.600 migranti. In base ai dati pubblicamente disponibili, quest’anno 117 richiedenti asilo sono stati ricollocati dall’Italia alla Francia (38), alla Germania (74) e al Lussemburgo (5).

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