Che di Città Metropolitane se ne parli da anni, lo aveva già detto l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale sosteneva che il dibattito fosse durato ben vent’anni. Anche il sindaco Pisapia si lascia spesso andare a dichiarazioni sulla “sua” Milano metropolitana e sull’attesa di una Carta delle Autonomie.



Ma a che punto siamo? Venti, trenta o quanti anni prima di una legge ad hoc?



Fissare una data non è facile, anche perché il contesto legislativo risulta complesso. La prima legge italiana che disciplina le Città Metropolitane è la legge n. 142 del 1990, “Ordinamento delle autonomie locali”, in cui si è riconosciuto ufficialmente il ruolo di Città Metropolitana ai Comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli. Seguono la legge n. 265 del 1999, la n. 267 del 2000 (il Testo Unico degli Enti Locali) e soprattutto la legge costituzionale n. 3 del 2001 che introduce le Città Metropolitane all’interno della Costituzione italiana. Vent’anni e poco più di dibattiti parlamentari, quindi.



Tuttavia, nel dibattito pubblico la questione è molto più “antica” e si può far risalire agli anni ’50 con il progetto di legge presentato dal deputato liberale, Giovanni Malagodi, in cui si proponeva la riforma in senso metropolitano della Provincia di Milano. Successivamente, nel 1980 viene presentata in Parlamento la proposta di riforma dell’Ordinamento delle Autonomie Locali. Ben più dei trent’anni di Delrio!



Inoltre, da un punto di vista meramente formale, una legge che introduceva (nuovamente) le Città Metropolitane e fissava tempi certi per la loro istituzione, è stata già approvata l’anno scorso, (legge n. 135 del 2012). L’articolo 18, infatti, prevedeva la costituzione obbligatoria dell’ente metropolitano per le aree di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria a partire dal primo gennaio 2014, in sostituzione dell’attuale ente provinciale. La riforma è stata bloccata dalla mancata approvazione del decreto sul riordino delle province ma nel frattempo i lavori proseguono, come avevamo spiegato in una precedente analisi.



Nel suo ruolo di ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Graziano Delrio fa bene a tenere sotto controllo la situazione dei nostri enti locali; tuttavia, parlare di 30 anni di attesa per l’approvazione di una legge sulle Città Metropolitane, dati i recenti sviluppi, è un po’ esagerato. Come per Alemanno, anche a Delrio assegniamo un “C’eri quasi”.