Tra le tante voci di una crisi che ancora fatica ad abbandonare il nostro Paese, rientra anche il cosiddetto “problema casa”, come giustamente sottolinea il sindaco di Torino nonché presidente dell’Anci, Piero Fassino. Ma che cosa si intende esattamente con morosità incolpevole? Il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari la descrive come l’incapacità di pagare l’affitto regolarmente, determinata dalla perdita del lavoro e del reddito a causa della crisi economica (si veda a tal proposito il comunicato stampa del 21 dicembre 2012).
Per valutare questa dichiarazione partiamo dai dati del Ministero dell’Interno che esamina il fenomeno della morosità nell’ambito delle possibili cause di sfratto. Cosa ci dicono esattamente questi dati? Nel periodo gennaio-dicembre 2012 (ultimo periodo per il quale si dispongono di dati ufficiali) sarebbero stati emanati 60.244 provvedimenti di sfratto per morosità e altra causa (pagina 7). Va sottolineato che non solo sono incluse altre cause oltre alla morosità, ma non è nemmeno detto che si tratti specificamente di morosità incolpevole perché, come si può leggere nell’approfondimento di Altalex sullo sfratto, lo sfratto per morosità è, genericamente, quel provvedimento attraverso il quale il giudice impone al conduttore (inquillino) di rilasciare e riconsegnare l’appartamento, in seguito al mancato pagamento del canone di affitto, e non è specificato, se, nella casistica di ‘morosità’, oltre a quella incolpevole ricadano altre tipologie. Per maggiori informazioni sullo sfratto per morosità e sulla procedura esecutiva per il rilascio, invitiamo alla consultazione di questo articolo.
Il Sindaco di Torino, però, parla di situazioni di morosità incolpevole, e non specificamente del numero di provvedimenti per sfratto emessi nel corso dell’anno; estendiamo quindi il nostro campo visivo in quest’area più grigia. Precisiamo che non esistono dati ufficiali certi da parte del Ministero sui casi di morosità specificatamente incolpevole, ma parleremo solamente di stime effettuate da enti terzi. Per questo, trattandosi di previsioni, e non di rilevazioni certe, i dati differiscono: secondo il Sicet sono 240 mila gli sfratti per morosità in attesa di esecuzione (una stima che deriva probabilmente dalla sommatoria delle richieste in attesa del 2011 e del 2012, ipotizzando che per il 95% riguardi casi di morosità incolpevole), mentre se prendiamo i dati di Cgil e Fillea, pubblicati nella Newsletter Politiche Abitative tale numero “scende” a 200 mila (non è meglio specificato come sia stato calcolato).
Vista la differenza tra i due diversi rapporti, e poichè Fassino non specifica che si tratta di stime, attribuiamo a questa dichiarazione un “C’eri quasi”.
P.S.: concludiamo questa analisi aggiungendo alcuni dati per cercare di capire se effettivamente si possa parlare, come fa Fassino, di una “drammatica emergenza sociale”. Sottolineiamo che, per la sua complessa sfaccettatura, questa questione esula dal campo di azione proprio del fact-checking e per questo ci limitiamo a fornire i dati, senza dare un giudizio.
Nella tabella a lato abbiamo esaminato il trend del numero di procedure di sfratto per morosità, sintetizzando i dati del Viminale (Andamento delle Procedure di Rilascio Immobili ad Uso Abitativo) . Come si può vedere, mentre nei tre anni prima della crisi (2005-2007) il numero di sfratti si aggirava attorno alle 33 mila unità, tale cifra è quasi raddoppiata oggi.