La dichiarazione è vera. All’inizio della legislatura 2001-2006, durante la quale Casini ha presieduto la Camera, si è riscontrato il primo caso di autorizzazione alla costituzione di un gruppo in deroga, quello di Rifondazione Comunista. Come riporta il Forum di Quaderni Costituzionali in uno studio sulle tendenze nella formazione dei gruppi parlamentari, l’ufficio di Presidenza aveva accordato a Rifondazione Comunista la possibilità di costituire un gruppo stabile, nonostante  non raggiungesse il numero minimo previsto. Infatti, Il Regolamento della Camera (Art. 14) prevede che per costituire un gruppo parlamentare occorra un numero minimo di venti deputati (Rifondazione Comunista ne aveva undici).  Il secondo comma dello stesso articolo stabilisce però che l’Ufficio di Presidenza può, in circostanze eccezionali, autorizzare la formazione di un gruppo con meno di venti iscritti. Nel caso di Rifondazione, uno dei fattori che ha portato alla deroga è stato il fatto che  il partito aveva partecipato alle elezioni politiche presentando liste proprie in tutte le circoscrizioni elettorali e superando la soglia del 4% dei voti validi. Se, come fa notare il Forum di Quaderni Costituzionali, il permesso di costituire nuovi gruppi non è un diritto ma una possibilità concessa discrezionalmente dall’Ufficio di Presidenza, Casini avrebbe potuto seguire l’interpretazione restrittiva che aveva prevalso fino ad allora e non concedere la deroga. Infatti, in occasioni precedenti, era stata negata l’autorizzazione alla costituzione dei gruppi aderenti al Patto Segni, Alleanza democratica, al Partito Socialista Italiano (1994) e al gruppo Rifondazione Comunista-Progressisti (1998). Perciò ci sentiamo di autorizzare senza deroghe un “Vero” pieno per Casini!