Laura Boldrini è stata a lungo portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Ne consegue che dovrebbe conoscere bene i dati sul tema. L’impegno istituzionale italiano, però, pare averle fatto perdere qualche passaggio.



Cominciamo con il numero degli sbarchi in Italia. SkyTG24 cita Frontex, affermando che da gennaio ad aprile 2014 si sono registrati 25.650 arrivi in Sicilia e 660 in Puglia e Calabria, un aumento dell’823% rispetto al 2013. Poichè nel video in oggetto non si parla espressamente di questa cifra, abbiamo chiesto delucidazione al press office dell’Agenzia Europea per la Gestione delle Frontiere Esterne. Ci hanno confermato che, sebbene i dati si riferissero all’intera Central Mediterranean Rout (Malta e Italia assieme), per la maggior parte essi riguardavano gli sbarchi in Italia.



I lettori particolarmente precisi potrebbero però farci notare che, in piena crisi, il numero potrebbe essere aumentato di molto rispetto ad aprile. A questa giusta osservazione risponde la Fondazione Leone Moressa che, prendendo i dati del Viminale aggiornati al 19 maggio, ci informa che il numero è salito sì, ma non a 55 mila. Come leggiamo nell’articolo, infatti, gli sbarchi di migranti sulle nostre coste hanno già superato quota 38 mila, circa 9 volte in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Considerando che gli sbarchi sono continuati (intensificandosi ulteriormente) anche nelle prime due settimane di giugno, probabilmente in meno di sei mesi si è già superata la quota complessiva di sbarchi del 2013 (43 mila). La cifra – oltre 40 mila – viene ripresa dallo stesso ministro dell’Interno di fronte al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. Questi i dati ufficiali, ma secondo alcune agenzie stampa, nei primi sei mesi del 2014, si sarebbe già superata la soglia dei 50 mila. Insomma, Boldrini si avvicina ma risulta lievemente imprecisa, almeno stando alle fonti ufficiali, da noi privilegiate.



E in Giordania? Per verificare questa parte della dichiarazione ci siamo serviti proprio del rapporto dell’Alto Commissariato per i Rifugiati in Giordania. Ed anche in questo caso, la presidente della Camera la spara troppo grossa. Secondo i dati di Unhcr, infatti, la popolazione interessata (che comprende per la maggior parte siriani, 598.360, e iracheni, 27.448) ammonta ad un totale di 630.127 persone. Al contrario, per Simon Tisdall, autore di questo articolo comparso sul Guardian, Boldrini divulgherebbe un numero fin troppo basso. I dati di Unhcr, infatti, si riferiscono alla popolazione registrata, ma alcune stime contano un totale di 1.2 milioni di siriani che attualmente vivono in Giordania.



Il concetto è corretto, la situazione in Italia è molto meno drammatica rispetto a quanto sta accadendo in Giordania, soprattutto considerando le diverse dimensioni dei due Paesi: mentre in Giordania vivono quasi 6,5 milioni di persone, in Italia se ne contano quasi 60 milioni. Ad ogni modo le cifre riportate da Boldrini risultano eccessivamente arrotondate: “C’eri quasi”!