Di ritorno dal suo viaggio in Africa subsahariana, Matteo Renzi si sofferma sulle disparità economiche viste a Luanda, capitale dell’Angola. L’Angola è cresciuta in maniera vertiginosa durante gli anni 2000 (superando il +20% annuo nel triennio 2005-2007), tanto da portare al capovolgimento dei flussi di immigrati e di investimenti con l’ex potere coloniale, il Portogallo.



Nel 2012 il Paese si è effettivamente dotato di un fondo sovrano, il Fundo Soberano de Angola (FSDEA), con una dotazione iniziale di 5 miliardi di dollari. Il fondo è il secondo più grande dell’Africa subsahariana ed è destinato a crescere. La ‘ricchezza’ dell’FSDEA si scontra con la povertà di un Paese notevolmente generalizzata. Infatti, secondo i dati della Banca Mondiale (purtroppo un po’ datati), nel 2009 il 43,4% della popolazione viveva sotto la soglia di povertà (meno di $1,25 ppa). Nello stesso anno la popolazione era pari a 18,9 milioni di persone (oggi è 21,4), di cui, stando alla percentuale, 8,2 milioni di poveri.



Renzi si mostra preparato sull’Angola: “Vero” da Pagella Politica.