Durante la conferenza di fine anno (analizzata nel nostro blog), il Premier fa una carrellata di dati che mostrano i traguardi raggiunti dal governo fino ad oggi. Tra questi, Renzi cita nuovamente (e dopo averlo fatto anche qui e qui) la questione della creazione di posti di lavoro. E ancora una volta confonde i termini.
Posti di lavoro o occupati?
Secondo Confindustria, i posti di lavoro persi negli ultimi sei anni (da fine 2007 alla scorsa primavera) sono stati in realtà quasi 2 milioni (1 milione e 978 mila), un calo dell’8%. Il numero citato da Renzi riguarda invece gli occupati, che sono passati da 23.395 mila unità a dicembre 2007 a 22.337 mila nel dicembre del 2013 (serie storiche Istat), un calo di 1 milione e 58 mila unità.
Dove sta la differenza? Una persona può ad esempio avere più di un posto di lavoro durante un anno (immaginiamo ad esempio che faccia due lavori stagionali diversi, uno d’estate come bagnino e uno d’inverno come maestro di sci), mentre figurerà sempre come 1 occupato nelle statistiche del tasso di occupazione.
E negli ultimi sei mesi?
I più recenti dati rilasciati da Istat riguardano ottobre 2014. Se consideriamo gli ultimi 6 mesi a partire da ottobre, vediamo che il numero dei posti è aumentato di 50 mila unità, mentre sul periodo aprile-settembre era vicino a quanto dichiarato dal Premier (si è registrato un calo di 55 mila unità tra settembre e ottobre). Il dato che cita Renzi è probabilmente quello meno aggiornato che guarda ai 5 mesi tra aprile e settembre dove si è registrato un aumento del numero di occupati di oltre 100 mila unità.
Diversi errori sia sul fronte della terminologia (confonde “posti di lavoro” con “occupati”) che sui dati reali, “Nì”!