Nella mattina del 28 febbraio, il leader di Azione Carlo Calenda ha scritto su Twitter che se l’Ucraina venisse ammessa nell’Unione europea «mentre è in guerra con la Russia», questo significherebbe per gli Stati europei «andare in guerra» con la Russia. Nel pomeriggio dello stesso giorno, dopo giorni di indiscrezioni, le agenzie stampa hanno poi dato la notizia che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una domanda di adesione «immediata» e con una «procedura speciale» all’Ue.
A riguardo, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha dichiarato che «l’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione europea», anche se diversi rappresentanti dell’Ue e degli Stati membri hanno chiarito che la procedura di ammissione richiede anni, non mesi, e non è una cosa che si possa fare immediatamente.
Al di là della questione dei tempi, quanto afferma Calenda è sostanzialmente vero: se l’ammissione nell’Ue avvenisse mentre Ucraina e Russia sono in guerra aperta, in base ai suoi stessi trattati l’Ue si troverebbe quasi certamente in guerra con la Russia.