Il Segretario del Partito Democratico si avvia su terreni scivolosi. Sappiamo tutti, infatti, quanto sia difficile provare con assoluta convinzione come una persona “non abbia mia detto” o non abbia mai fatto qualcosa. Se si afferma ció, quindi, bisognerebbe farlo con totale cognizione di causa.



E insomma, il leader del Movimento 5 Stelle sarebbe stato zitto riguardo alle valanghe di insulti piombati addosso al ministro Kyenge? Cosí non pare, almeno se si va a rintracciare quanto scritto dallo stesso Grillo sul suo blog, riguardo l’increscioso episodio di cui fu protagonista Roberto Calderoli, il quale confrontò il primo ministro di colore d’Italia con un orango. Nel suo intervento, Grillo sostiene che “la sua (di Calderoli) battuta razzista verso un ministro di origini congolesi è da condannare”. Afferma inoltre come la battuta dell’esponente leghista fosse: “[…] razzista da ubriaco da bar”, esprimendo infine una dura condanna alle strategie politiche che hanno permesso che Calderoli acquisisse la carica di vice presidente del Senato. Non è tutto. Grillo passa ad accusare anche i media nazionali per aver sollevato un polverone su una vicenda da lui considerata marginale con lo scopo di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dallo scandalo Shalabayeva, al fine di proteggere il ministro Alfano. Insomma, per quanto inserita all’interno di un ragionamento politico piú ampio, la condanna di Grillo ci sembra abbastanza convinta, per lo più in occasione del peggiore insulto arrivato alla ministra Kyenge. “Panzana pazzesca” per la prima parte della dichiarazione di Epifani.



Per quanto riguarda, invece, i cambiamenti di opinione del leader del M5S relativamente alla legge elettorale, il Segretario del Pd sembra effettivamente avere le idee più chiare. Ricercando sul web e tornando indietro nel tempo, scopriamo come Grillo avesse mantenuto una linea fortemente ostile nei confronti della legge elettorale – il cosiddetto “Porcellum” – negli anni, per poi cambiare idea recentemente. Risalgono infatti al secondo V-Day (tenutosi nel 2008) i primi insulti nei confronti del Porcellum (elezioni incostituzionali, referendum invocati per cambiare la legge elettorale – min. 00:30). Gli improperi continuano nel corso del 2011 quando, durante un comizio a Torino, Grillo torna ad attaccare l’attuale legge elettorale (min. 00:09), agganciandosi ad una critica sul limite di mandato dei presidenti di Regione.





Per non parlare, infine, di interventi ben piú recenti, come il post sul blog datato 3 maggio 2013, in cui definiva la legge elettorale “incostituzionale”.



Recentemente, il 22 agosto, Grillo ha pubblicato un post “Un voto, un calcio in culo” in cui, al minuto 02:00 del video allegato, invoca elezioni immediate commentando le recenti crisi governative e sostenendo l’ipotesi di mantenere l’attuale legge elettorale. Certo, la valutazione politica si inserisce all’interno di un ragionamento piú complesso. Grillo afferma, infatti, come tocchi al Movimento far saltare il banco, fiutando la possibilità di vincere le elezioni con il Porcellum, per poi cambiare lui stesso la legge elettorale, adottando tutte le richieste avanzate nel programma. Modifiche che Grillo non ritiene invece possano essere messe in atto dai partiti avversari, dati gli sforzi ripetutamente (o volontariamente, secondo lui) falliti nel riformare la legge. Certo, peró, risulta difficile all’orecchio imparziale non sussultare brevemente per l’apparente incoerenza del messaggio. “Vero” per Epifani sulla seconda parte della dichiarazione.



Nel suo complesso, un “Nì”.