In un momento storico in cui i concetti di Open Data e Open Government iniziano timidamente a presentarsi anche nel dibattito pubblico italiano, Nicola Zingaretti – già eurodeputato e presidente della Provincia di Roma – attualmente candidato alla presidenza della Regione Lazio, dimostra di conoscere la materia. 


L’Open Government, ispirato ai concetti di apertura e trasparenza nei confronti dei cittadini, prevede che tutte le attività dei governi – e delle amministrazioni centrali e locali dello Stato – debbano essere accessibili e disponibili, al fine di favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato dei decisori politici. In tempi recenti, grande spinta propulsiva all’affermarsi, sul piano internazionale, dell’Open Government è stata data dall’approvazione, avvenuta nel dicembre del 2009 ad opera del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, della Direttiva sull’Open Government incentrata sui principi di trasparenza, partecipazione e collaborazione. Già poco prima dell’emanazione di questa direttiva, Obama aveva annunciato di voler rendere di dominio pubblico il registro delle visite che si tengono alla Casa Bianca. Si tratta di un’iniziativa inedita, che prevede che ogni mese vengano pubblicate online su un’apposita sezione del sito della Casa Bianca le liste dei visitatori che hanno avuto accesso nei 90-120 giorni precedenti (per esempio, ad una visita che avviene in gennaio viene data pubblica notizia in aprile). L’unica eccezione è rappresentata da un esiguo gruppo di appuntamenti che non possono essere resi di dominio pubblico per ragioni imperative di sicurezza nazionale o per la loro natura necessariamente confidenziale (come la visita di un possibile candidato alla Corte Suprema). 


Il presidente Obama ha commentato così questa sua decisione:


“Per la prima volta nella storia, le liste dei visitatori della Casa Bianca saranno rese disponibili al pubblico su base continua. Raggiungeremo il nostro obiettivo di rendere questa amministrazione la più trasparente della storia non solo aprendo le porte della Casa Bianca a più americani, ma anche facendo luce sugli affari che si tengono al suo interno. Gli americani hanno il diritto di sapere a chi appartengono le voci che vengono ascoltate nel processo di creazione delle politiche”.


Gli americani hanno visto riconosciuto il loro diritto a sapere nel 2009: quanto dovremo attendere perché una proposta simile venga approvata anche in Italia? Nell’attesa, diamo “Vero” alla dichiarazione di Zingaretti.


(Si ringrazia Mattia Corbetta per questa analisi)