Approfittiamo di questa dichiarazione del ministro Terzi per lanciarci in un ripasso di storia economica americana. Dal sito ufficiale del Bureau of Labour Statistics degli Stati Uniti possiamo risalire ai dati sulla disoccupazione mese dopo mese dal 1948 ad oggi. Per andare ancora indietro di un decennio al tempo di Franklin Delano Roosevelt ci dobbiamo affidare ad altre fonti. Combinando i dati, ne ricaviamo la seguente tabella:



Per restare alla dichiarazione del ministro, abbiamo incluso soltanto i presidenti che, come Barack Obama, si sono ripresentati davanti agli elettori*. Per i numeri sulla disoccupazione, poiché le elezioni americane in esame si sono tutte svolte nella prima settimana di novembre, abbiamo considerato i dati relativi al mese precedente (tranne per le due rielezioni di Roosevelt, dove i dati sono riferiti all’anno intero).


Dai dati possiamo vedere che effettivamente dopo Roosevelt, nessun Presidente si e’ ripresentato davanti agli elettori con un tasso di disoccupazione superiore a quello di Obama. E la sua vittoria risulta ancora piu’ significativa: infatti tra i presidenti che hanno chiesto un secondo mandato con un tasso di disoccupazione sopra al 7%, solo Roosevelt e Reagan sono riusciti a rimanere alla Casa Bianca – Ford, Carter e George Bush senior furono costretti a fare le valigie. Su questo punto possiamo anche osservare che la dichiarazione di Terzi e’ un po’ imprecisa. In fondo, il tasso di disoccupazione “cosi’ alto” dell’amministrazione Obama è molto più vicino a quello dei presidenti degli anni Settanta che a quello di Roosevelt; ciononostante la disoccupazione a novembre 2012 era effettivamente la più alta al momento della rielezione dall’epoca di Roosevelt, quindi Terzi si guadagna un “Vero”!


*(NB: abbiamo incluso anche (i) Harry Truman, vice-presidente nell’ultima amministrazione Roosevelt, di cui prese il posto in seguito alla morte; (ii) Lyndon Johnson, vice-presidente nell’amministrazione di Kennedy e poi alla Casa Bianca in seguito al suo assassinio; e (iii) Gerald Ford, subentrato alla vice-presidenza durante l’amministrazione Nixon in seguito alle dimissioni di Agnew e divenuto poi presidente in seguito alle dimissioni di Nixon per lo scandalo Watergate. In tutti e tre i casi si tratta di presidenti che per quanto non eletti una prima volta, si sono poi trovati ad occupare lo studio ovale e da lì si sono presentati alle urne).


P.S.: Per gli amanti dei confronti, e’ interessante osservare anche quanto abbia dovuto sudare Obama per portare a casa la vittoria rispetto a Roosevelt, che pure doveva fare i conti con un tasso di disoccupazione di piu’ del doppio (ma ben inferiore rispetto al 23,6% con cui  Franklin Delano Roosevelt  aveva iniziato la sua presidenza). Le immagini sotto riportano la diversa ripartizione degli Stati nella rielezione di Roosevelt nel 1936 e quella di Obama lo scorso 6 novembre.