Uno dei volti più noti del Movimento 5 Stelle difende l’operato del suo gruppo parlamentare, accusando il segretario del Partito Democratico di aver ignorato il loro lavoro.
Il pentastellato parla del suo collega Danilo Toninelli che il 4 ottobre 2013 ha presentato un disegno di legge (il cui iter parlamentare è partito a inizio dicembre) dal titolo “Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei Deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica“. Un proposta alquanto particolare, che si basa sul sistema delle preferenze e che viene descritta nel seguente modo da Toninelli: “La chiave del sistema proposto è quella di consentire all’elettore di cancellare i candidati sgraditi che la forza politica che vota ha inserito nella lista. Quando l’elettore cancella uno o più candidati dalla lista scelta ha la possibilità di esprimere altre preferenze a favore dei candidati di quella stessa lista, nel limite del numero delle cancellature effettuate: in questo caso egli gradua le preferenze all’interno della lista scelta cancellando i candidati che non gradisce e attribuendo una preferenza aggiuntiva ai candidati che preferisce. In questo modo assegna il suo intero voto alla forza politica scelta, ma seleziona al suo interno i candidati, scartandone alcuni (ai quali vanno zero preferenze), lasciando inalterata la posizione di altri (ai quali va automaticamente una preferenza) e premiandone altri ancora (ai quali vanno due preferenze)“.
Prima parte della dichiarazione vera, molti dubbi invece per quanto riguarda la seconda parte. Sul sito Openparlamento, infatti, abbiamo la possibilità di visualizzare tutti i disegni di legge che trattano di legge elettorale. Ordinando le 78 proposte per ordine cronologico, vediamo che l’on. Toninelli non è stato il primo a depositare la sua proposta, bensì il 65esimo. Volendo limitare le 78 proposte a quelle strettamente pertinenti a una riforma integrale della legge elettorale, Toninelli si attesta comunque intorno alla 20esima posizione. Come possiamo notare, è da tempo che si propone una riforma integrale della legge elettorale, con i primi testi che sono stati presentati nei mesi di marzo, aprile e maggio.
Una prima parte vera, la seconda decisamente una bella panzana: voto “Nì” per Di Battista.