Il presidente del Senato spiega in questa dichiarazione la propria posizione (alla data dell’8 aprile) rispetto al ritardo nell’inizio del lavori parlamentari. Vediamo se si tratta di una spiegazione accettabile.



Grasso afferma che per poter procedere alla convocazione delle commissioni è necessario che tutti i capigruppo abbiano designato i senatori per le commissioni. All’appello però mancano due designazioni (sempre alla data dell’8 aprile), il che non consente di procedere. In effetti, secondo l’articolo 21, comma 1 del regolamento del Senatociascun gruppo entro cinque giorni dalla propria costituzione, procede, dandone comunicazione alla presidenza del Senato, alla designazione dei propri rappresentanti nelle singole commissioni permanenti di cui all’articolo 22, in ragione di uno ogni tredici iscritti, fatto salvo quanto previsto al comma 4-bis”.



Come riportato all’articolo 22, comma 1 del regolamento del Senato, le commissioni permanenti sono le seguenti: 1ª – Affari Costituzionali, Affari della Presidenza del Consiglio e dell’Interno, Ordinamento Generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione; 2ª – Giustizia; 3ª – Affari Esteri, Emigrazione; 4ª – Difesa; 5ª – Programmazione Economica, Bilancio; 6ª – Finanze e Tesoro; 7ª – Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport; 8ª – Lavori Pubblici, Comunicazioni; 9ª – Agricoltura e Produzione Agroalimentare; 10ª – Industria, Commercio, Turismo; 11ª – Lavoro, Previdenza Sociale; 12ª – Igiene e Sanità; 13ª – Territorio, Ambiente, Beni Ambientali; 14ª – Politiche dell’Unione Europea.



Oltre ad un problema di regolamento, Grasso aveva già sottolineato in altre occasioni la difficoltà a procedere con i lavori del Senato in assenza di un governo e di una chiara linea di demarcazione tra maggioranza ad opposizione, aggiungendo, quindi, a motivazioni di forma anche una considerazione di carattere politico. Tuttavia, a seguito delle critiche mosse principalmente dal Movimento 5 Stelle accompagnate dalla minaccia di occupare il parlamento, il presidente ha tenuto a precisare che il mancato inizio dei lavori non è dovuto da una sua considerazione personale ma da una impossibilità dettata dal regolamento.



A seguito di questa dichiarazione, Grasso ha convocato i capigruppo per discutere su come procedere. La conferenza dei capigruppo sia di Camerca che Senato, tenutasi il 9 aprile, non ha però portato allo sblocco delle commissioni e i lavori hanno continuato con la Commissione Speciale. Al 20 aprile la questione risulta sospesa a causa delle votazioni per la Presidenza della Repubblica. La situazione finale si è definitivamente sbloccata il 7 maggio, con la designazione di tutti i membri delle commissioni.



La giustificazione di Grasso risulta corretta (si tratta di un articolo del regolamento) e per Pagella Politica è un “Vero”!