Si alternano i governi, cambiano i guardasigilli ma il problema della situazione negli istituti penitenziari italiani si ripropone puntualmente, tanto che Pagella Politica ha dedicato un apposito tag alla questione, dove i nostri lettori possono trovare tutte le dichiarazioni rilasciate dai nostri rappresentanti.



Questa volta è la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ad intervenire. Sempre attenta alle questioni sociali – dai rifugiati alla lotta contro l’omofobia – la Boldrini sostiene che oltre il 40% dei detenuti sia in attesa di una sentenza definitiva. Considerando le lungaggini del nostro sistema giudiziario è difficile credere il contrario. Per capire, però, se la presidente della Camera abbia o meno ragione ci siamo fatti un giro nella sezione “Statistiche” del sito del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria: qui abbiamo trovato una puntuale tabella sulla situazione dei detenuti presenti nelle carceri italiane per posizione giuridica e regione. Al momento della dichiarazione, i dati disponibili erano aggiornati al 30 giugno 2013, sottolineiamo però ai lettori più curiosi la disponibilità di dati “appena sfornati” e aggiornati al 31 agosto 2013 (puntualizziamo, ai fini dell’analisi, che la situazione non cambia in maniera significativa). Abbiamo sintetizzato i dati utili ai fini di quest’analisi nella tabella sottostante.






Innanzitutto, precisiamo che nella categoria “misto” confluiscono i detenuti imputati con a carico più fatti, ciascuno dei quali con il relativo stato giuridico, purché senza nessuna condanna definitiva. Come si può facilmente, notare 24.449 imputati su un totale di 66.028 detenuti, rappresenta il 37%.



Laura Boldrini è forse stata influenzata dal disposto della sentenza Torreggiani della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, recentemente commentata dalla ministro Cancellieri, dove, al paragrafo 29, si legge: “Alla data del 13 aprile 2012 […] il 42% dei detenuti sono in attesa di essere giudicati e sono sottoposti a custodia cautelare”. Pagella Politica non può che bacchettare la presidente della Camera per l’utilizzo di dati pochi aggiornati; è infatti dall’ottobre del 2012 che la percentuale di detenuti in attesa di sentenza definitiva non supera la fatidica soglia del 40 percento (per la precisione, 40,2%): “C’eri quasi”!