Ahinoi, Vendola ha ragione da vendere. Gli ultimi aggiornamenti pubblicati da Eurostat (sotto l’ultima tab “Educational attainment”, l’ultimo dataset “Tertiary educational attainment”), diffusi nell’aprile 2013 e relativi al 2012, mostrano infatti un quadro sconfortante.
I dati riportati riguardano la quota di popolazione tra i 30 e i 34 anni che ha completato con successo un percorso universitario o un assimilabile percorso di educazione terziaria (livello 5-6 dell’International Standard Classification of Education 1997). Tale indicatore permette di confrontare l’attuale situazione dei Paesi membri con il target previsto dalla Eu 2020 strategy, in base alla quale la percentuale di persone tra i 30-34 anni con una laurea dovrà raggiungere il 40%.
Come si vede dal grafico, l’Italia si classifica all’ultimo posto nell’Eu 28, con 21,7% contro una media di 35,7%. Se allarghiamo l’orizzonte includendo anche Norvegia, Svizzera e i Paesi candidati all’adesione (Turchia, Macedonia e Islanda – mancano i dati di Montenegro e Serbia), il nostro Paese si classifica penultimo: prima della Turchia (18%), e ex aequo con la Macedonia.
Rispetto a quanto dichiarato da Vendola, occorre precisare che siamo il fanalino di coda per quota di laureati e che, in numeri assoluti, la classifica dipenderà ovviamente dalle dimensioni del Paese. Sottigliezze a parte, Vendola ha ragione: “Vero”!