Dal sito del Senato risulta che il 20 maggio, giorno della dichiarazione di Epifani, è stato presentato un disegno di legge (s.685) a firma del senatore Finocchiaro, intitolato “Disposizioni transitorie per l’elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati”.



L’articolo 1 del ddl prevede l’abolizione della legge 270 del 2005: la cosiddetta legge “Porcellum”, attualmente vigente.



L’articolo successivo specifica che, fino all’adozione di una legge elettorale e dopo la revisione della parte della Costituzione dedicata all’elezione e al funzionamento del parlamento, per l’elezione delle Camere si applicano le disposizioni delle leggi previgenti alla legge 270: le leggi 276 (per l’elezione del Senato) e 277 (per l’elezione della Camera) del 1993, che insieme costituiscono il Mattarellum.



Il “Mattarellum” dispone che il 75% dei seggi venga assegnato attraverso l’elezione di candidati in collegi uninominali (475 per la Camera dei deputati e 232 per il Senato) secondo un meccanismo maggioritario a turno unico: in pratica, diventa parlamentare chi ha ottenuto la maggioranza relativa del proprio collegio. Il restante 25% viene assegnato con metodo proporzionale. La legge attuale (art. 1) prevede, invece, che ogni partito propone il suo simbolo e una lista di candidati e che si vota solo il partito (sulla scheda elettorale si mette la X esclusivamente sul partito, senza scrivere alcun nome).



Aggiungiamo che, all’articolo 3 del ddl presentato dai senatori del Pd, si specifica che il governo è delegato a emanare, entro 120 giorni dall’adozione del testo, un decreto che segua le linee del ddl teso ad apportare alcune correzioni al “Mattarellum”. Le principali riguardano l’obbligo dei partiti di presentare per metà dei collegi candidati uomini e per l’altra metà donne, e l’abolizione dalla Camera del voto distinto sui listini bloccati.



Dunque, un gruppo di parlamentari del gruppo del Pd, di cui Epifani è traghettatore, ha proposto di ripristinare il “Mattarellum” con cui ritornerebbe ai cittadini il diritto di scelta sui candidati, “Vero”!