Quello dei docenti italiani è un argomento che Pagella Politica ha già affrontato altre volte, in maniera particolare con una dichiarazione del capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati Roberto Speranza.
Il tabù da sfatare è quello che i docenti (scolastici) italiani siano quelli meno pagati d’Europa. Per verificare questa dichiarazione ci rifacciamo sia alla pubblicazione Ocse “Education at a Glance 2013“, sia al report di Eurydice, la rete di informazione dell’educazione in Europa, gestito da Eacea (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency), agenzia della Commissione Europea.
Lo studio della Commissione Europea si chiama Key Data on Teachers and School Leaders in Europe. A pagina 79 (in cui salario medio e massimo di legge sono comparati) abbiamo conferma che certamente l’Italia non primeggia in questa disciplina ma altre nazioni, come Bulgaria, Lettonia e Lituania. fanno peggio di noi. Ovviamente si parla di valori estremi, quindi il dato sul valore medio potrebbe essere diverso.
Per chiarezza di informazione vi diciamo che Isced significa International Standard Classification of Education, ed è la classificazione internazionale standard dell’istruzione. Isced 1 è l’istruzione elementare o primo stadio di istruzione base, il livello 2 è l’istruzione secondaria inferiore, mentre Isced 3 rappresenta l’istruzione secondaria superiore.
Di tutto ciò abbiamo conferma dallo studio Ocse, di cui vi proponiamo la tabella di pagina 378 che mette in confronto i salari medi dei professori delle medie nei Paesi Ocse. L’Italia è ben sotto la media ma precede comunque altri Paesi europei come Svezia, Grecia, Irlanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia ed Estonia. Il grafico a pagina 383 ci permette invece di vedere come l’Italia sia anche in fondo alla classifica che calcola in che misura cambiano gli stipendi dei professori dopo 15 anni di esperienza lavorativa.
A differenza della dichiarazione di Speranza in cui il capogruppo del Partito Democratico alla Camera sottolineava l’alto tasso di anzianità del nostro corpo docenti, la Meloni esagera di molto nella sua dichiarazione e si prende un “Nì” da Pagella Politica.