L’astensione record registrata in Sicilia nelle elezioni regionali è stata al centro dell’attenzione mediatica e delle analisi post-elettorali. Secondo un’analisi dell’Istituto Cattaneo, l’astensione al 52,6%, anche tenuto conto del fatto che le urne erano aperte un giorno solo invece che due, è comunque un dato eccezionale. Crocetta però non attribuisce a questo fattore la totale responsabillita’ del crollo di partecipazione, ma afferma che e’ uno dei fattori che ha influito. Di conseguenza non sbaglia nella prima parte della dichiarazione.


Ciò detto, possiamo dire che è assolutamente sbagliato dire che il non voto non abbia assolutamente influito sul neo-governatore (o meglio, sui partiti e sulle liste che l’hanno appoggiato), anzi. Usando di nuovo dati dell’Istituto Cattaneo si può constatare effettivamente che il tracollo più significativo tra i principali partiti è stato registrato dal Pdl (passato da circa 900mila voti nel 2008 ad appena 247mila quest’anno, con una riduzione del 72,5%), ma che allo stesso tempo anche il Pd e l’Udc, che hanno appoggiato Crocetta, hanno visto ridursi il numero di voti in maniera notevole (-49,1% e -38,3% rispettivamente). Il tonfo del Pdl, inoltre, non sembra essere stato indicativo di un malessere generalizzato verso tutte le realtà del centrodestra; il Movimento per le Autonomie, infatti, ha certamente riscontrato anch’esso un calo (-50,8%), ma un universo di sigle minori (Cantiere Popolare, Musumeci Presidente, Alleanza di Centro, Grande Sud, Futuro e Libertà per l’Italia-Nuovo Polo, Piazza Pulita) ha allargato il numero di consensi rispetto al risultato delle altre liste del centrodestra nel 2008 (+91,9%). Complessivamente il centrodestra perde quindi consensi, ma in maniera quasi paragonabile al calo del centrosinistra (rispettivamente -42,7% e -36,2%).


Prima di bocciare completamente il neogovernatore possiamo tornare alla prima analisi citata in questo articolo per vedere che il boom dei voti del Movimento 5 Stelle (+515%) si può attribuire in buona parte ad un flusso di elettori scontenti di sinistra e centrosinistra. Sul numero di voti racimolati dal centrosinistra ha influito quindi anche un deciso smarcamento da parte del proprio elettorato a favore di Cancelleri e il M5S. Ciò detto, il numero di voti guadagnati dal M5S (+238.806) è minore del totale dei voti persi dal Pd e dall’Udc, quindi il non voto ha influito almeno in parte sul governatore Crocetta e la sua coalizione, soprattutto per quanto riguarda l’Udc (vedi pag. 3).


Crocetta non passa il primo compito in classe di Pagella Politica e si guadagna un “Pinocchio andante”!