Anche il segretario del Pd cavalca l’onda del rinnovamento generazionale del parlamento italiano, dopo la scorsa tornata elettorale. 


Recentemente la Coldiretti ha diffuso uno studio sul “Parlamento più giovane dell’intera storia della Repubblica“: i nostri nuovi deputati hanno, in media, 45 anni, mentre i senatori ne hanno 53; considerati nel loro complesso i parlamentari italiani hanno un’eta media di 48 anni. Un netto miglioramento rispetto alla scorsa legislatura: nel 2008 l’età media dei deputati era pari a 54 anni, mentre quella dei senatori si aggirava intorno ai 57. 


Ma sarà davvero il parlamento più giovane d’Europa? Come spesso tendono a fare i politici, anche Bersani resta sul vago senza precisare se si stia riferendo all’Unione Europea o all’intero continente. Noi abbiamo scelto di limitare la nostra analisi all’Ue occidentale (ci scusino i cugini dell’est) e abbiamo selezionato un campione di dodici Stati (Portogallo, Spagna, Francia, Austria, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Svezia e Finlandia) che abbiamo messo a confronto con l’Italia. Per rigore analitico, abbiamo scelto di preferire, quando possibile, i dati ufficiali presi direttamente dai portali dei parlamenti nazionali o da altre fonti ufficiali*: questo ci ha permesso di allargare leggermente il campione preso in esame dalla Coldiretti. Quando ciò non è stato possibile, abbiamo ovviato alla mancanza di dati calcolando manualmente l’età media dei parlamentari al 2013 sulla base del loro anno di nascita. Purtroppo i dati da noi elaborati non sono completi: mancano all’appello 20 senatori spagnoli che non hanno indicato il loro anno di nascita nell’apposita sezione del sito. Ricordiamo, poi, che il Portogallo, la Danimarca, la Svezia e la Finlandia, diversamente dalle altre realtà nazionali qui in esame, presentano un sistema parlamentare unicamerale. Infine, abbiamo escluso dal campione l’Irlanda in quanto i dati dell’Inter-Parliamentary Union non sono completi e la media sarebbe risultato troppo falsata rispetto alla realtá. I dati sono sintetizzati nel grafico sottostante.  


 



Come si vede, il nostro parlamento risulta effettivamente tra i più giovani, ma non il più giovane in assoluto: i parlamentari danesi hanno un’età media di 44 anni, quelli belgi e portoghesi di 47 anni e quelli svedesi di 48. Anche prendendo in considerazione le due Camere, la realtà non rispecchia quanto affermato da Bersani: riescono a far meglio di noi i Paesi Bassi alla Camera (44 anni contro i 45 italiani) e il Belgio e l’Austra al Senato (49 e 52 anni contro i 53 italiani). Infine, evidenziamo che il Senato spagnolo (sempre secondo i nostri calcoli) risulta tanto “giovane” quanto quello italiano.


Nella seconda parte della sua dichiarazione, Bersani evidenzia invece la distribuzione di seggi per genere. Senza dubbio egli cita quasi alla perfezione i dati della Coldiretti, secondo i quali la percentuale di donne parlamentari del Pd è pari al 41% mentre le grilline restano a quota 38%. Pagella Politica ha già analizzato questo tema in quest’analisi relativamente alla dichiarazione del leader di M5S. Per verificare le medie citate da Bersani, abbiamo preso i dati del Ministero dell’Interno per gli eletti al Senato e gli eletti alla Camera e abbiamo visto quanti di questi erano donne. Non è un esercizio immediato come può apparire poiché si deve attuare una scrematura degli eletti in più ciroscrizioni e fare delle supposizioni sui ripescaggi. In quell’analisi mancavano, perchè ancora non disponibili, i dati del Senato relativi a Trentino e Valle d’Aosta. Abbiamo pertanto aggiunto nel nuovo computo gli 8 Senatori mancanti, tutti di sesso maschile. In questa dichiarazione Bersani parla di progressisti; pertanto abbiamo considerato, sia alla Camera che al Senato, la presenza femminile nello schieramento di centro sinistra, che include oltre ai noti PD e Sel anche Il Megafono – Lista Crocetta, Centro Democratico e la Südtiroler Volkspartei. Per un maggiore rigore analitico abbiamo confrontato i nostri numeri con quelli del Professor D’alimonte: qui i dati relativi alla Camera e qui quelli per il Senato. Anche in questo caso cerchiamo di semplificare la vita al lettore sintetizzando graficamente i nostri risultati.



Come si può vedere, secondo i nostri calcoli i “Progressisti”, con il 36,3%, sono ben sotto la percentuale indicata da Bersani e dalla Coldiretti. Riconosciamo che il Partito Democratico spicca all’interno della coalizione per numero di parlamentari donne (38,4 percento secondo i nostri calcoli); sono infatti gli altri partiti ad abbassare la media: Sel con il 29,5%, Centro Democratico con solo il 16,7 mentre SVP e Lista Crocetta si fermano a 0. Probabilmente Bersani si confonde con la percentuale di donne tra i nuovi eletti del PD che, come abbiamo dimostrato in quest’analisi, risulta effettivamente pari al 42%. Il Movimento 5 Stelle, invece, anche secondo i nostri dati, rimane saldamente ancorato a quota 38%. 


Pagella Politica coglie quest’occasione per rallegrarsi dell’aumento del numero di donne elette in Parlamento e risparmia a Bersani la Panzana solamente per la citazione corretta dei dati della Coldiretti: “Pinocchio andante”!


*relativamente alle fonti utilizzate:


Spagna: Camera e Senato (calcolati manualmente su dati IPU e biografie senatori) – Francia: Camera e Senato – Germania: Bundestag e Bundesrat (calcolato manualmente) – Paesi Bassi: Camera e Senato (calcolati entrambi manualmente) – Regno Unito: House of Commons e House of Lords –  Danimarca – Portogallo, Belgio, Svezia e Finlandia (calcolati manualmente su dati IPU).