Partiamo col verificare la prima parte della dichiarazione sul tema dei monogruppi.


Il 16 novembre 2011 il Consiglio della Regione Lazio ha approvato la modifica alla normativa riguardante la formazione dei gruppi consiliari contenuta nell’articolo 12 del Regolamento dei lavori del Consiglio.


L’articolo, al primo comma, stabilisce che per la costituzione di nuovi gruppi durante la legislatura è necessario un numero minimo di tre componenti. Il quinto comma stabilisce che, quando i gruppi consiliari si riducono ad un numero inferiore di tre, vengono sciolti. Tuttavia, c’è da sottolineare che questa regola non vale per i gruppi espressione delle liste presentate alle elezioni. Si capisce, perciò, che questa norma non elimina di fatto i monogruppi e l’utilizzo del verbo “ridurre” o “evitare la proliferazione” sarebbe, dunque, stato più appropriato. Ciononostante, la norma serve, come dice Storace, “ad evitare la riproposizione e la frammentazione in monogruppi”. Ed infatti, come si evince dal sito del Consiglio regionale del Lazio, i monogruppi risultano essere ancora 6. Come riporta questo articolo del Corriere  pubblicato a distanza di un mese da quella delibera resistevano “ancora 8 gruppi formati da un solo individuo: il quale è presidente di se stesso”.


Da questo comunicato risulta che lo scorso 21 settembre il Consiglio della Regione Lazio aveva approvato alcuni interventi che fanno parte del pacchetto di tagli alle spese. Tra questi figurava il dimezzamento delle commissioni permanenti. Infatti, l’attuale articolo 14, comma 1 del Regolamento dei lavori del Consiglio prevede 8 commissioni permanenti che, come specificato dalla nota 6, sono state modificate con l’articolo 1 della  deliberazione consiliare n. 26 del 21 settembre 2012.


Facciamo ora un breve excursus per verificare la veridicità dell’ultimo dato della dichiarazione, sul numero dei consiglieri del Lazio. Premettiamo che lo Statuto regionale – all’articolo 19 – prevede che il Consiglio regionale sia composto da 70 membri. Il presidente dimissionario Polverini, il primo dicembre scorso, aveva firmato il decreto che indiceva le elezioni regionali e determinava la composizione del nuovo Consiglio regionale nel numero di 50. Questo decreto, rinnovato poi il 22 dicembre per posticipare la data delle elezioni, era stato impugnato di fronte al Tar del Lazio da alcuni consiglieri d’opposizione, che ne chiedevano l’annullamento. Il Tar, il 15 gennaio scorso, si è pronunciato al riguardo e l’ordinanza ha rigettato la richiesta, confermando che durante la prossima legislatura i membri del Consiglio regionale saranno 50. Suggeriamo di leggere qui l’analisi di Storace sullo stesso argomento.


Concludendo, la prossima legislatura partirà, quindi, con meno gruppi consiliari, meno commissioni e meno gruppi consiglieri. “Vero” per Storace!