“Riceviamo in eredità, malgrado gli sforzi encomiabili dei predecessori, un bilancio talmente gravoso che, in termini puramente contabili, dovremmo dichiarare il nostro malessere finanziario come un morbo semplicemente incurabile.  Tale atteggiamento sarebbe però sterile, anche se il professor Mario Monti, fautore come noi siamo di un liberismo disciplinato e rigoroso, ha scritto lucidamente che se il nuovo governo drammatizzerà alquanto l’eredità ricevuta, dirà la pura verità”. (Vedi qui, p. 9)


È con queste parole che l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi inaugura il suo primo governo, come lui stesso ricorda in un’intervista al Corriere del Ticino pubblicata sul sito del Popolo delle Libertà: “Mi piace ricordare che già nel discorso di insediamento del mio primo governo nel 1994, che in questi giorni mi è capitato di rileggere, citai proprio il prof. Monti, “fautore come noi siamo di un liberismo disciplinato e rigoroso”.


Berlusconi fa riferimento all’editoriale dell’8 maggio 1994 scritto da Mario Monti ed intitolato “Liberismo con rigore”, un promemoria per il nuovo governo. L’articolo contiene numerose raccomandazioni per quello che diventerà il primo governo Berlusconi, tra le quali il superamento del conflitto d’interessi:Il governo avrà presto almeno tre importanti occasioni per dimostrare che, sul terreno istituzionale dell’ economia, intende evitare conflitti di interesse e ispirarsi a principi di limpida distinzione delle responsabilità […]”. Monti conclude affermando che se l’ Italia si sta avviando a un liberismo disciplinato e rigoroso, lo vedremo presto”.


Berlusconi riprende testualmente le parole di Monti nel promuovere un “liberismo disciplinato e rigoroso”.  Vero quindi che Berlusconi si ispira alle parole del professore, come da lui stesso ammesso. Vero anche che Monti consiglia a Berlusconi, in quanto nuovo Presidente del Consiglio, di superare il conflitto d’interessi. 


E’ evidente che ci sia un nesso tra l’editoriale del professore e il discorso dell’allora Presidente del Consiglio, il quale fa testuale riferimento al “liberismo disciplinato e rigoroso” sposato da Monti. Però, il fatto che Berlusconi non dica testualmente “voglio proprio realizzare quel che ha scritto Monti”, tantomeno riferendosi esplicitamente al conflitto d’interessi, vale al professore un “C’eri quasi”!