Giusto: nelle elezioni politiche del 2006 i due poli, centrosinistra e centrodestra, sfiorarono il 50%. La coalizione La Casa delle Libertà guidata da Silvio Berlusconi e formata da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e Udc, ottenne alla Camera il 49,74% dei voti. L’Unione – la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, e formata da Democratici di Sinistra, La Margherita, Popolari-Udeur, Italia Dei Valori e Rifondazione Comunista – ottenne invece il 49,81 % dei voti. 


Vero anche che nel 2008 Berlusconi vinse con quasi il 47% dei voti; nello specifico il Popolo delle Libertà, in coalizione con la Lega Nord al centro-nord, e con il Movimento per le Autonomie al Sud, ottenne il 46,81%.


Entrambe le elezioni a cui si riferisce Casini si sono svolte con la legge n.270 del 2005.  Andiamo ora a verificare di quanto era stato il premio di maggioranza nel 2008.


La legge Calderoli, nell’attribuzione dei seggi alla Camera, garantisce alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa – cioè quella che ottiene più voti delle altre-  il 55% dei seggi (340). Dunque nel 2008 il premio di maggioranza necessario a raggiungere il 55% dei seggi per la coalizione guidata da Berlusconi, uscita vincitrice con il 46,8% dei voti, è stato pari all’ 8,2%.


Buona la memoria “elettorale” di Casini, “Vero”!