Lo sappiamo e le statistiche lo confermano, a noi italiani piace essere sempre connessi, al telefono, su facebook, in qualsiasi modo. Possibile quindi che il ministro abbia ragione? Per quanto riguarda le famiglie con collegamento web, pare proprio di sì: secondo l’Eurostat nel 2011 solo il 62% delle famiglie avevano accesso a internet. Siamo molto indietro rispetto alle altre “big” dell’Unione Europea: In Germania ed in Inghilterra hanno accesso a internet l’83% delle famiglie, in Francia il 76% e anche la Spagna ci supera seppur di misura (64%). Il dato citato sul broadband invece appare impreciso. Sempre i dati Eurostat ci dicono che nel 2011 il 52% delle famiglie italiane avevano accesso alla banda larga. Questo numero è molto basso (la media europea era 67%), ma non basso quanto il numero citato da Terzi. Per quanto riguarda invece la penetrazione complessiva del broadband, cioè la percentuale dei punti d’accesso a internet su banda larga), il tasso italiano è minore di quello che cita Terzi (21,9%). Il ministro ha ragione nel lamentare i bassi tassi di collegamento ad internet e di accesso al broadband delle famiglie italiane, ma la proporzione di una famiglia su 3 è molto distante dall’effetivo 1 su 2 che riporta l’Eurostat.
«L’Italia, tra l’altro, non è certo al primo posto tra i suicidi [in carcere] in Europa, anzi è verso gli ultimi» (min. 16:20)
15 aprile 2025
Fonte:
Zapping – Radio 1