Prima di verificare la veridicità della dichiarazione del ministro della Salute, vediamo cosa si intende per cure palliative. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono palliative quelle cure che sono rivolte a pazienti che non rispondono più a trattamenti specifici, con lo scopo di migliorare la qualità di vita, in particolare nella fase terminale della malattia, attenuandone la sofferenza fisica.



Il campo dei trattamenti palliativi è di forte interesse per la salute pubblica, data la diffusione di patologie tumorali e cronico-degenerative che dovrebbero essere seguite con un approccio palliativo. Il ministro Lorenzin denuncia la mancanza di una adeguata diffusione di strutture e servizi che eroghino questo tipo di cure e di erogazione a livello domiciliare: non in tutte le Regioni viene garantita l’applicazione della legge 38/2010 per l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.



Dal rapporto al parlamento sullo stato di attuazione della legge, preparato dal Ministero della Salute, emerge come il recepimento della legge sulle cure palliative non sia a buon punto in tutte le Regioni. Molte di queste, infatti, non offrono cure adeguate, anche se comunque sono dotate di alcune strutture. Secondo alcuni dati del Ministero della Salute del 2011 la media della strutture regionali che si sono adeguate alla legge 38 varia da 53% al Sud fino a 88% al Nord.



Cure Palliative in Italia, legge 38 2010 attuazione



Se consideriamo come “adeguata garanzia” solo le Regioni la cui percentuale di adeguamento va dal 76% al 100% (dopo 3 anni dalla legge l’applicazione dovrebbe essere quasi completa, vista l’importanza del tema), dobbiamo dare un “Vero” al ministro Lorenzin!