Abbiamo già pubblicato i dati riguardanti il taglio dei posti letto nella sanità laziale – un andamento negativo che dura da diversi anni – in una nostra verifica su Storace: confermiamo quindi il trend segnalato da Zingaretti.


Il presidente della Regione Lazio fa riferimento al caso dell’Idi (Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma), ente che fa capo alla  Provincia italiana della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione. Come segnalato da diversi quotidiani (Repubblica, Corriere) l’ente è andato incontro, nel tempo, ad un enorme buco finanziario. Secondo queste fonti, il metodo utilizzato nella creazione dello squilibrio finanziario sarebbe quello della “doppia fatturazione”: l’ente si sarebbe fatto rimborsare le fatture dal SSN (Sistema Sanitario Nazionale) e, allo stesso tempo, da istituti di credito o società specializzate in factoring (in gergo si dice “farsi scontare le fatture”). In questo modo, l’ente avrebbe contratto un debito con gli istituti di credito pari alle fatture emesse. Il resoconto della relazione di Enrico Bondi al Senato, commissario ad acta per l’attuazione del rientro dai disavanzi della sanità laziale, presentato il 21 novembre scorso, mostra i risultati dell’accertamento sulla situazione economica dell’Idi. L’accertamento ha evidenziato che, con il metodo descritto sopra, ci sono degli sconti di fattura non pagati ai factor, che contestano circa 244 milioni (praticamente quanto sostenuto da Zingaretti). Lo stesso Bondi sottolinea che, seppur si tratti di accertamenti fatti da enti terzi alla Regione (Ragioneria dello Stato e KPMG), dovranno essere comunque verificati dalle parti.


Confermiamo la dichiarazione del direttore amministrativo dell’Asl 3 Roma, dott. Polacco, presente nel resoconto stenografico della sua audizione al Senato e ripresa dal Corriere:“[…] in quest’ultimo anno ho visto una serie di documenti amministrativi inviati alla Regione Lazio in cui si informava la Regione Lazio pedissequamente, numerose volte, che stava pagando somme assolutamente superiori, non dovute […] in alcuni casi, come ho comunicato personalmente alla Regione Lazio, erano crediti ceduti due volte”.


Come si apprende dalla pagina principale del sito dell’Idi, l’ente proprietario dell’istituto è stato ammesso alla procedura di concordato preventivo con continuità aziendale, con domanda depositata al tribunale di Roma il 24 ottobre del 2012;  si tratta di un particolare tipo di procedura con il quale una società o un ente richiede un accordo con i suoi creditori, allo scopo di non essere dichiarato fallito (per gli amanti del diritto ecco una spiegazione sulla procedura e il quadro normativo di riferimento). 


Non ci è possibile accedere ai bilanci dell’ente (non sono pubblicati nemmeno sul sito) per una verifica diretta della situazione patrimoniale, ma già l’ammissione alla procedura concorsuale di per sé determina uno stato debitorio che insieme ai risultati dell’accertamento del commissario ad acta è sufficiente a confermare le parole di Zingaretti, anche se le cifre sono state impegnate ma non liquidate.


Sulla base delle informazioni disponibili al momento della verifica, mettiamo un “Vero” nelle mani di Zingaretti!