Il 9 marzo, in un video pubblicato su Facebook, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha criticato (min. 0:30) il governo guidato da Mario Draghi per aver prorogato ulteriormente il green pass in mezzo a una crisi internazionale ed economica.
Secondo Meloni, infatti, l’esecutivo ha approvato un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) per prorogare di «18 mesi» la durata del green pass, «ulteriormente prorogabili di altri 18». La presidente di Fdi ha anche aggiunto che «secondo il governo italiano il green pass potrebbe rimanere in vigore fino a gennaio 2025», chiedendosi inoltre se «noi dobbiamo fare anche una quarta, quinta, sesta, settima e ottava dose», visto che l’efficacia del vaccino contro la Covid-19 cala nel tempo. Fratelli d’Italia ha quindi avviato una petizione online per chiedere al governo di «abolire il green pass».
Abbiamo verificato, e Meloni interpreta in modo fuorviante il contenuto del decreto: la validità del green pass come documento digitale, infatti, non è necessariamente legata alle decisioni del governo in merito all’eventuale eliminazione di questa misura.
Secondo Meloni, infatti, l’esecutivo ha approvato un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) per prorogare di «18 mesi» la durata del green pass, «ulteriormente prorogabili di altri 18». La presidente di Fdi ha anche aggiunto che «secondo il governo italiano il green pass potrebbe rimanere in vigore fino a gennaio 2025», chiedendosi inoltre se «noi dobbiamo fare anche una quarta, quinta, sesta, settima e ottava dose», visto che l’efficacia del vaccino contro la Covid-19 cala nel tempo. Fratelli d’Italia ha quindi avviato una petizione online per chiedere al governo di «abolire il green pass».
Abbiamo verificato, e Meloni interpreta in modo fuorviante il contenuto del decreto: la validità del green pass come documento digitale, infatti, non è necessariamente legata alle decisioni del governo in merito all’eventuale eliminazione di questa misura.