Di Maio riprende un tema caro al Movimento 5 Stelle (e non solo), ossia quello delle molteplici sedi del Parlamento Europeo (Pe), causa di dibattito non solo in Italia ma anche a livello europeo.



Il Parlamento Europeo ha infatti tre sedi (e non due, come constata Di Maio): Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Nelle prime due si svolgono le sessioni plenarie del Pe, mentre Lussemburgo è la sede degli uffici amministrativi, il “Segretariato Generale”. Dando uno sguardo al calendario dei lavori parlamentari, vediamo che le sessioni plenarie di Strasburgo hanno luogo per quattro giorni consecutivi, ogni tre settimane. Ciò è anche esplicitato nella pagina del calendario del Parlamento Europeo (vedi colonna a destra).



Come già accennato, Di Maio non è il solo a trovare le molteplici sedi parlamentarie eccessivamente costose: già nell’ottobre 2013 il britannico Ashley Fox (gruppo dei conservatori e riformisti europei) e il tedesco Gerald Häfner (gruppo Verde/Alleanza libera europea) in avevano presentato un rapporto in cui si mette in dubbio la necessità delle diverse sedi. Tale documento fa riferimento ad un altro rapporto del Segretario Generale del Pe risalente al 2002, nel quale si presentano i costi stimati del trasferimento dei lavori, per un totale di 156 a 204 milioni di euro annuali.



Di Maio sbaglia la prima parte della dichiarazione ma nella seconda è più preciso: “C’eri quasi”.