Il voto del 24 e 25 febbraio avrà pure diviso l’Italia, ma su una cosa tutti dovrebbero essere uniti nell’esprimere soddisfazione: è aumentato il numero di donne elette, in linea con quanto asserito da Grillo.
E’ vero, infatti, che non ci sono mai state così tante donne in parlamento quanto in questa tornata elettorale. Secondo questo Rapporto di Marina Calloni (dell’Università Bicocca di Milano) e Lorella Cedroni (La Sapienza), il 2008 aveva stabilito il record di presenze femminili, con il 18,3% di senatrici ed il 20,95% di deputate. Il livello era comunque molto basso se si considera che ci collocavamo al 63esimo posto per rappresentanza femminile alla Camera al mondo, a pari merito con la Bosnia, ma l’andamento, riassunto nei due grafici a destra e tratti dal Rapporto Bicocca-Sapienza, è tendenzialmente in aumento.
Per verificare le medie citate da Grillo, abbiamo preso i dati del Ministero dell’Interno per gli eletti al Senato* e gli eletti alla Camera e abbiamo visto quanti di questi erano donne. Non è un esercizio immediato come può apparire poiché si deve attuare una scrematura degli eletti in più ciroscrizioni e fare delle supposizioni sui ripescaggi. Il balzo di quest’anno è stato effettivamene molto significativo, e ci ha portato a raggiungere il 31% ed il 30%, un numero confermato dalla recente analisi Coldiretti citata da Grillo stesso. Il leader M5S “esagera” di un punto percentuale i dati di entrambe le Camere, ma è un errore sostanzialmente irrilevante.
Passiamo invece alla proporzione di donne elette partito per partito. Siccome il M5S non ha mai candidato la stessa persona in più circoscrizioni, il dato è il più semplice da confermare: con 62 eletti su 163 – il 38% – la percentuale di deputate e senatrici a cinque stelle è più alta della media*. E’ vero anche che, tra i partiti principali, la Lega è ultima (con appena il 14,3% di donne tra le fila in parlamento, e nemmeno una senatrice).
Grillo ha ragione nel citare i numeri – che secondo lui equivalgono ad uno “tsunami rosa” – e a sventolare la percentuale della presenza femminile superiore alla media negli eletti del M5S. A noi non resta che assegnargli un “Vero” e augurarci che il maggior numero di donne in parlamento sia un buon auspicio per le politiche pubbliche che ci attendono.
* i dati per i senatori eletti in Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta non sono inclusi nel conteggio