Si sente spesso parlare dei contributi che l’Italia dà all’Ue come di qualcosa di eccessivo e quasi ingiusto se confrontato con gli altri Paesi membri. Giorgia Meloni presenta però un dato specifico: sostiene che la percentuale di contributi italiani in rapporto al Pil sia la più alta di tutta l’Unione. Vediamo se è vero.



Prendiamo i dati dei contributi per Paese direttamente dal sito della Commissione Europea, scaricando il file excel relativo al budget dell’Ue. Partiamo dai contributi assoluti. Come vediamo nel grafico sottostante, l’Italia si colloca al terzo posto dopo Germania e Francia, con quasi 15 miliardi di contributi.



national contributions UE



Vediamo se la questione cambia osservandola in termini percentuali. Qui addirittura l’Italia perde qualche posizione: il nostro Paese contribuisce per lo 0,96% del proprio GDP (gross domestic product o Pil), mentre Stati come Romania, Polonia, Danimarca, Francia, Belgio e Finlandia contribuiscono in maniera superiore. (I dati relativi al Pil sono reperibili qui).



nationl contributions gdp








Inoltre se guardiamo all’operating budgetary balance (OBB), che mostra la relazione tra la quota di spesa operativa che l’Ue alloca ad uno Stato e la quota di contributi nazionali di quello Stato (si veda qui per la definizione precisa), notiamo che al 2012 la situazione nei confronti dell’Italia non è più “ingiusta” che in altri Paesi. Il grafico (i dati sempre disponibili sul sito della Commissione) mostra come, in percentuale al Pil, l’OBB dell’Italia sia pari a -0,3%. In valori assoluti questo equivale a -5.058 milioni di euro. I Paesi i cui OBB sono negativi contribuiscono in maniera maggiore rispetto a quanto ricevono (in termini finanziari, non in termini di benefici generali delle politiche di Bruxelles) dall’Ue. L’Italia è sicuramente tra questi, ma non è l’unico nè lo è in misura maggiore di altri.






Dunque, è pur vero che il nostro Paese è tra i maggior contribuenti dell’Ue in termini finanziari, ma non è al primo posto come suggerisce la Meloni. Per capire da dove arriva la sua affermazione bisogna andare al 2011. Allora la situazione era ben diversa e vedeva l’Italia fornire maggior contributo in termini di OBB su GNI (gross national income o Pnl) e al secondo posto, dopo il Belgio, se misurato in rapporto al GDP. Per un approfondimento sulla differenza tra GDP e GNI si veda qui: in breve, il GNI rappresenta il valore monetario di quanto prodotto dai cittadini di un Paese, indipendentemente dal fatto che i beni e i servizi siano prodotti all’estero o nel Paese di appartenenza. Il Pnl si ottiene aggiungendo al Pil il reddito dei residenti per investimenti all’estero e togliendo il reddito percepito nel Paese da cittadini non residenti. Anche il giornale Der Spiegel ne aveva parlato in un articolo in cui l’Italia veniva definita “il cassiere d’Europa”.



operating budgetary balance 2011



Da allora, tuttavia, la situazione è cambiata. L’OBB è diminuito del 15% per il nostro Paese mentre in quasi tutti gli altri casi è aumentato.






“Nì” per Giorgia Meloni!