Con la pubblicazione del rapporto annuale di “Reporter Senza Frontiere”, Di Maio coglie l’occasione per sottolineare il peggioramento della libertà d’informazione in Italia.
Tra Moldavia e Nicaragua
Come afferma Di Maio, nella classifica che misura la libertà d’informazione l’Italia si colloca effettivamente al 73esimo posto, tra Moldovia e Nicaragua e perdendo 24 posizioni. Nel 2014, l’Italia si trovava invece al 49esimo posto, tra Niger e Taiwan (nel 2015 saliti rispettivamente al 47esimo e 51esimo posto), nove posti in più rispetto all’anno precedente.
Un anno difficile
Più specificamente, Reporter Senza Frontiere racconta un anno particolarmente difficile per i giornalisti, colpiti da minacce mafiose e cause di diffamazione appunto “ingiustificate”, in particolare da parte di personaggi politici. Quest’ultimo è considerato da Reporter Senza Frontiere una forma di intimidazione equiparabile alla censura e il numero di casi di questo tipo è salito da 84 nel 2013 a 129 nei primi dieci mesi del 2014.
Confermiamo inoltre quanto detto da Di Maio riguardo ai casi di aggressione fisica e di danni subiti: nei primi dieci mesi del 2014 sono stati registrati 43 casi di aggressione fisica e 7 casi di incendi di abitazione a danno di giornalisti.
Il Verdetto
Di Maio riporta correttamente quanto presentato da Reporter Senza Frontiere, meritandosi un “Vero” a pieni voti.