E’ ormai risaputo: l’Italia non riesce a valorizzare appieno il proprio patrimonio culturale. In questa dichiarazione, Nichi Vendola parla dell’industria nazionale dell’audiovisivo e, nello specifico, del numero di spettatori che si è recato al cinema nel 2012. Sarà vero che, nella patria della Dolce Vita, l’anno scorso il grande schermo ha totalizzato soltanto 91 milioni di spettatori?



Per verificarlo, ci siamo serviti del Rapporto 2012 – “Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia”, curato dall’Area Studi della Fondazione Ente dello Spettacolo, arrivato alla sua quinta edizione. Come risulta dal link, purtroppo, il rapporto è a pagamento; pertanto abbiamo consultato la sintesi del rapporto come presentata dai media tradizionali, in questo caso da un recente articolo de La Stampa pubblicato il 19 giugno scorso in occasione della presentazione del dossier alla Luiss di Roma. Si comincia con una notizia positiva: nel 2012 c’è stato un record di produzioni, con 166 film realizzati in Italia rispetto ai 155 del 2011. A noi, però, interessa il numero degli spettatori che si è recato al cinema. Ebbene, Nichi Vendola deve proprio aver letto il documento (o l’articolo). Viene infatti riportato che gli spettatori sono diminuiti, passando dai 101 milioni 323 mila del 2011 ai 91 milioni 310 mila del 2012. Ma la predilezione di Pagella Politica per le fonti primarie è oramai cosa risaputa. Non potendo consultare il rapporto del 2012, abbiamo effettuato un controllo incrociato della bontà dei dati citati dall’articolo de La Stampa risalendo all’edizione 2011 del rapporto “Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia”, che è invece disponibile online. Per comodità del lettore riportiamo qui sotto la tabella con i dati in questione che conferma quanto trovato nell’articolo e quanto afferma Vendola: il numero di spettatori è infatti diminuito del 9,9%.



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Due numeri citati alla perfezione, quelli da Nichi Vendola che sale sul primo gradino del nostro podio: “Vero”!