Il ministro della Difesa, Mario Mauro, afferma di essere preoccupato per la sorte dei militari italiani presenti in Libano, tracciando un quadro del numero di rifugiati entrati nel Paese. Lasciando da parte considerazioni come “mettere in ginocchio”, che mal si prestano al fact checking, vediamo se è invece corretto il numero di civili che stanno disperatamente tentando di fuggire dal disastro umanitario attualmente in corso in Siria.



Su questo punto Mauro inciampa, proprio come il ministro degli Esteri, Emma Bonino, pochi giorni fa. Secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati Politici (Unhcr), la fonte più autorevole sul tema, in Libano ci sarebbero infatti poco più di 726 mila rifugiati siriani e non “un milione e passa”. La situazione può essere seguita quasi in tempo reale attraverso un utilissimo sito di open data dell’Unhcr, che monitora i flussi di rifugiati siriani, il cui ultimo aggiornamento risale al 5 settembre, data dell’intervista al ministro Mauro.



Sulla mappa della regione curata dall’Unhcr si può vedere come il Libano sia, al momento, il Paese che sta fronteggiando l’ondata più ingente di rifugiati. A seguire, la Giordania con poco più di 519 mila rifugiati, la Turchia con quasi 464 mila, l’Iraq con 172 mila e l’Egitto con circa 111 mila.



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Queste cifre, tuttavia, non includono il vasto – e incerto – numero di rifugiati non registrati. Come ha scritto la rappresentante dell’Unhcr in Libano in un editoriale sul New York Times, secondo stime del governo libanese potrebbero esserci più di 500 mila rifugiati non registrati nel Paese. Non bisogna infine dimenticare che il Libano ha una popolazione di circa 4,5 milioni di persone, per cui la proporzione di rifugiati comincia a diventare davvero significativa, e che qualsiasi afflusso migratorio proveniente dagli Stati confinanti può seriamente compromettere una fragilissima situazione politica e sociale, determinatasi alla fine della cruenta guerra civile vissuta dal Paese e conclusasi con un accordo di convivenza tra le numerosissime confessioni religiose che lo compongono.



Riconosciamo quindi al ministro Mauro l’attenuante per i rifugiati non registrati, ma se ci dobbiamo basare solo sui dati ufficiali valutiamo questa dichiarazione con un “C’eri quasi”.



P.S.: Pagella Politica esprime il proprio disagio nel voler operare un’analisi cosi’ “fredda” e puntigliosa su dei numeri che riguardano le vite sradicate di centinaia di migliaia di esseri umani. Ci uniamo al cordoglio di fronte alle vittime collaterali di questo atroce conflitto. Siano esse dieci, cinquecentomila o un milione.